Il Vangelo nella famiglia – 11 febbraio 2024


RIFLESSIONE SUL VANGELO DELLA VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B

di Rosa Maria e Giorgio Middione

Il Vangelo di oggi ci parla del primo miracolo di Gesù e ci mostra, la forza della Fede, quella vera, quella che “muove le montagne” (Matteo 17,20), quella Fede che fa dire al lebbroso «Se vuoi, puoi purificarmi!».
Il lebbroso, “non si rassegna, né alla malattia, né alle disposizioni che fanno di lui un escluso”. Per raggiungere Gesù, non temette di infrangere la legge ed entra in città…..” (Papa Francesco -Angelus, 22 giugno 2016).
La preghiera del lebbroso è semplice, diretta, accorata e giunge potente al cuore di Gesù che “Ne ebbe compassione”; e noi quando chiediamo qualcosa a Dio, come ci comportiamo? 
Il lebbroso rappresenta, quello che spesso anche noi viviamo nelle nostre famiglie, nella nostra relazione sponsale: l’isolamento, la solitudine, il distacco pur abitando nella stessa casa. L’esperienza di sentirsi soli, soprattutto nei momenti di prova, non è estranea a nessuno. Quante volte ci siamo, dunque, sentiti lebbrosi nella nostra vita?
Quante volte non ci siamo sentiti accolti, bensì allontanati dalle persone a noi care?
A volte i litigi, le incomprensioni, le tribolazioni creano distanze che ci allontanano ogni giorno di più, portandoci magari a commettere anche degli errori e cadendo nel peccato. 
Ed è allora che viviamo da lebbrosi, impuri, malati, isolati, soli. Ma proprio questo stato di sofferenza e di peccato può essere la nostra salvezza! 
Infatti, solo ammettendo e vedendo ogni giorno il nostro stato di “lebbra”, possiamo trovare la modestia di prostrarci davanti a Gesù e chiedere la Sua presenza e la Sua guarigione; non servono lunghi discorsi, ma serve solo aprire il nostro cuore ed affidarci a Lui, riconoscendoci bisognosi delle Sue cure, della Sua guarigione e, soprattutto, del Suo Amore.
La nostra famiglia è bella ai suoi occhi, nonostante la povertà che la abita. Gesù ci guarda con compassione, con Amore smisurato, infinito, folle.
Lui guarda le nostre mancanze e con il Suo sguardo amorevole di Padre va oltre, accogliendo il nostro dolore e soffrendo con noi e per noi, trasformando la nostra “lebbra” perché vuole guarirci con il Suo Amore, che è un balsamo.
Il nostro orgoglio, sovente, ci fa credere che tutto dipenda da noi, nel bene e nel male. Il Signore desidera la nostra preghiera, per chiedere il Suo intervento nella nostra vita, il Suo aiuto, il Suo abbraccio e rafforzare la nostra Fede nel Suo Amore, che tutto può.
L’umiltà di ammettere di non farcela da soli a superare i problemi e le crisi che attanagliano ogni matrimonio, ogni famiglia, ci consente di riconoscere a noi stessi che abbiamo bisogno di Gesù. Siamo sposati in Cristo, ma lui è, di fatto, spesso “l’escluso” nella nostra relazione.
Affidiamo la nostra famiglia alle cure ed alla misericordia di Dio, affinché ci guarisca da ogni “lebbra” e ci dia ogni giorno la consapevolezza che Lui può trasformare le nostre miserie in frutti, le nostre ferite in feritoie e la nostra superbia in umiltà, per accoglierlo con Fede forte e sincera nella nostra casa. Amen.

Vangelo

La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Parola del Signore.