Il Vangelo nella famiglia – 7 maggio 2023


RIFLESSIONE SUL VANGELO DELLA V DOMENICA DI PASQUA – ANNO A

di Rosa Maria e Giorgio Middione

Il Vangelo di questa domenica ci parla del momento in cui Gesù, dopo la Risurrezione, deve separarsi dai suoi discepoli e li prepara al distacco, lasciando loro un “testamento” in cui parla con grande tenerezza e con il quale gli consegna una traccia consolatoria e fortificante da seguire.

Gesù comprende quanto i suoi discepoli siano spaventati e, allora, cerca di rassicurarli, esortandoli a non avere timore e annunciando che per ogni discepolo e, quindi, per ciascuno di noi, Gesù preparerà un luogo, una dimora in cui potremo rimanere per sempre.  

Quella di oggi è, dunque, una Parola:

di conforto per noi: “Non sia turbato il vostro cuore”; 

di supporto per la nostra fede: “Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”;

di certezza per la nostra vita: “Io sono la via, la verità e la vita”.

Quante premure e quanto Amore per noi in queste parole; Gesù ci conforta, si preoccupa di non lasciarci soli ed, infine, annuncia anche la strada da seguire.

Infatti, mentre nella domenica precedente si è presentato come la porta attraverso cui potere passare per essere salvati, nel Vangelo di oggi, proclama: “io sono la Via, la Verità e la Vita”, presentandosi come Via unica da percorrere per prendere parte alla Verità del Padre in quella che è la Vita dei figli di Dio.

Non possiamo conoscere Dio senza passare attraverso Gesù: “avete conosciuto me e conoscerete anche il Padre perché siamo una sola cosa”; per credere in Dio si deve credere in Gesù Cristo che con la sua vita ci ha mostrato la via per andare al Padre.

Il cammino e il modo in cui Gesù ha vissuto sulla terra ci indicano la strada Maestra, esortandoci a vivere come lui ha vissuto: amando fino all’estremo.

La strada da seguire è, dunque, una persona. La via che Gesù propone è se stesso, il Suo insegnamento, la Sua Parola e tutto ciò che ha compiuto sino alla croce. Vivere, dunque, seguendo gli insegnamenti di Gesù Cristo, amando e mettendosi al servizio dell’altro.

Noi abbiamo la possibilità di sperimentare e di mettere in pratica nella nostra quotidianità, nelle nostre relazioni significative, nella nostra vita coniugale, nelle nostre famiglie, tutto quello che Gesù ci ha insegnato. 

Possiamo scegliere di vivere il matrimonio:

– o pensando al vincolo con superficialità e ipotizzando, nell’individualismo, che se le difficoltà incontrate, le incomprensioni ci fanno stare male possiamo sempre recidere questo legame in qualunque momento perché ciò che è importante è la mia felicità sopra ogni cosa; 

-oppure, al contrario, nonostante le tribolazioni che viviamo nella coppia, possiamo scegliere di continuare a camminare insieme, cercando soluzioni, chiedendo sostegno con fede per far sì che il nostro amore sia per l’eternità, perché non si consuma, non si esaurisce sulla terra, ma mira al cielo.

Ma per guardare oltre, dobbiamo avere fede, credere in Dio, affidarci a Lui, solo così l’amore per lo sposo, per la sposa, diventa offerta quotidiana, dono di gioia: non annullarsi, ma concedersi, nel dialogo, nell’ascolto, nell’aprire il proprio cuore con sincerità ed abnegazione. 

Impegniamoci a meritare l’eternità con la consapevolezza che ogni persona che Dio ci ha messo accanto, il nostro sposo/a, è per noi occasione di salvezza; perché è proprio lì, in quel legame coniugale, in quella relazione sponsale che Gesù ci esorta a fare esperienza quotidiana d’amore; vivere il presente, rimanendo però, protesi verso il futuro.

Quando arriva una tempesta nella nostra vita di coppia, un dubbio, un’inquietudine, quando arrivano dei pesi a volte moderati, altre volte gravosi, quando ci sentiamo afflitti, stanchi e il nostro cuore si riempie di preoccupazione e la nostra mente non riesce a fermare i pensieri, proprio allora dobbiamo alzare gli occhi verso il cielo e guardare Gesù chiedendoci Lui cosa avrebbe fatto? Cosa avrebbe detto? 

Seguiamo il Suo esempio di vita, abbracciando il Suo stile improntato sul perdono, sulla mitezza, sull’umiltà e sulla continua comunione con Dio Padre che lo ha sostenuto nei momenti più bui e che è sempre pronto a fare la stessa cosa con noi, così facendo quello che riusciremo a costruire oggi nella nostra vita terrena è già Paradiso, è già eternità.

Gesù ci dice che sta preparando un posto lassù, che non è un luogo geografico, ma consiste in una nuova intimità con Dio, un luogo che ci da la possibilità di entrare in una nuova comunione con Lui perché il nostro percorso sulla terra è solo un passaggio temporaneo che, se vissuto accogliendo tutto, anche le difficoltà e la sofferenza, così come ha fatto Gesù che ha donato la sua vita offrendo amore e misericordia sino all’estremo sacrificio, potremmo meritare l’eternità, questa meravigliosa casa che ci accoglierà per sempre, che sta preparando per noi e dove staremo insieme a Lui. E questa è per noi un’immensa consolazione ed una certezza.

Chiediamo con umiltà alla Madonna, in questo mese di maggio, di posare il suo sguardo e la sua protezione su ciascuna coppia di sposi, affidandole il nostro desiderio di santità e chiedendole di accompagnarci e sostenerci nel nostro cammino, affinchè possiamo vivere il nostro tempo terreno come un’occasione quotidiana per ritornare a Dio, camminando insieme sposa e sposo, mano nella mano, verso il Suo Regno eterno perché tutto ciò che noi oggi siamo, la nostra vita così com’è, con tutte le sue caratteristiche, le sue difficoltà, le sue angustie e le sue gioie, si può aprire a quello che è il progetto di Dio. Amen!

Vangelo

Gv 14,1-12
Io sono la via, la verità e la vita.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

Parola del Signore