Il Vangelo nella famiglia – 26 marzo 2023


Riflessione sul Vangelo della V Domenica di Quaresima

di Magdalena e Carlos Altamirano

In questa V Domenica di Quaresima, il Vangelo ci mostra uno dei miracoli più sorprendenti di Gesù, che avviene proprio all’interno di una famiglia, a Betania. In una casa come quella di tutti noi.

Già nelle scorse domeniche Gesù si è mostrato come l’acqua che può saziare totalmente la nostra sete di felicità e come la luce che può restituirci la vista e la capacità di contemplare l’amore di Dio. Oggi Gesù si rivela come la risurrezione e la vita, come colui che può portarci fuori dalla morte e dal peccato, indipendentemente dalla sua gravità. E poiché noi siamo incapaci di realizzare queste tre cose, Gesù si presenta come il nostro unico Salvatore, piuttosto che come un semplice maestro o predicatore.

Giunto a Betania, Gesù scopre che il suo amico Lazzaro era morto ed era già da quattro giorni nel sepolcro. Questa situazione non è come quella della figlia di Giairo, che era appena morta, né come quella del figlio della vedova di Nain, che era stato appena portato per la sepoltura. Ovviamente, Lazzaro era morto e mandava già cattivo odore. In queste situazioni osserviamo tre livelli di morte causati dal peccato, quel peccato che intendiamo come la perdita dell’amicizia con Dio, e Lazzaro era al livello più alto. Era un caso che potevamo considerare perso. Gesù però lo cerca, lo ama e piange; soffre per la perdita del suo amico. Ma poi gli grida a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!», e Lazzaro esce fuori dal sepolcro.

Quante volte possiamo pensare che il nostro matrimonio sia morto, che uno dei nostri familiari sia perduto per sempre o che la nostra famiglia nel suo insieme sia senza speranza? Quante volte i nostri consiglieri si sono arresi e i nostri amici e familiari considerano che siamo senza speranza? Ci siamo allontanati da Dio e dal suo progetto per la nostra famiglia. Tuttavia, dobbiamo continuare ad avere la certezza che Lui ci sta cercando, che soffre per il nostro allontanamento e che è in grado di riportarci in vita, fuori dalla tomba, non importa da quanti giorni o anni siamo stati lì. Dio ci vuole vivi e vuole che i nostri matrimoni e le nostre famiglie vivano. Come ci ha detto nella prima lettura: «io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe […]. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete».

Preghiamo con fede perché la sua Parola possa restituirci quella vita che vuole per noi. Non c’è niente di impossibile per Dio. Lui è il nostro unico Salvatore. Diciamo allora fiduciosi con il salmista: «Il Signore è bontà e misericordia», e ascoltiamo la sua voce potente che dice: «Vieni fuori!».


Vangelo

Io sono la risurrezione e la vita.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 11,1-45

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

Parola del Signore.