Il Vangelo nella famiglia – 5 marzo 2023


Riflessione sul Vangelo della II Domenica di Quaresima

di Ivana e Giovanni Granatelli

Carissimi fratelli e sorelle, cari sposi e care famiglie amate dal Signore, in questa seconda Domenica di Quaresima, vogliamo contemplare la Trasfigurazione di Gesù e, come coppia di sposi e famiglia, prendere l’iniziativa e chiedere a Gesù di salire sul monte insieme a noi, di farci compagnia lungo la via e, giunti in cima, fermarsi con noi, perché abbiamo bisogno di tornare, ancora una volta, a fare una forte esperienza di luce.

Quella della trasfigurazione è una grazia e un mistero d’amore che dal giorno delle nozze ci accompagna per tutta la vita, di cui alle volte ci dimentichiamo. E allora facciamo memoria del momento in cui è partito il nostro cammino coniugale, il giorno del nostro matrimonio. Prima di lasciare la chiesa il sacerdote ci ha benedetti con queste parole: «Ora, Padre guarda lui e lei, che si affidano a Te: TRASFIGURA quest’opera che hai iniziato in loro, rendila segno della tua carità. Scenda la Tua benedizione su questi sposi, perché segnati col fuoco del Tuo Spirito, diventino Vangelo vivo tra gli uomini». È una preghiera bellissima, luminosa e illuminante. Siamo cosa molto buona, immagine di Dio, il nostro amore è una scintilla dell’Amore stesso di Dio che ci ha fatti poco meno degli angeli e di gloria e di onore ci ha coronati. Gesù parla al cuore della nostra coppia e della nostra famiglia e ci dice che siamo una meraviglia, nonostante le cadute, le liti, i rimpianti, i sensi di colpa, nonostante i problemi mai risolti, lo stress, le preoccupazioni nei confronti dei figli, del lavoro, dell’economia domestica. Siamo una meraviglia, nonostante l’instabilità che ci fa passare da momenti pieni di felicità a momenti di vuoto assoluto e di solitudine. Siamo una meraviglia coi nostri punti di forza e le nostre debolezze, luci e ombre, pregi e difetti, quando la nostra faccia è prostrata a terra e quando stiamo in piedi l’uno di fronte all’altro. Dio ci ha chiamati, come sposi e famiglie cristiane, ad una vocazione santa e altissima, secondo il Suo progetto e la Sua grazia: chiamati all’AMORE. Dio ci ha affidato una missione ben precisa: essere sale della terra e luce del mondo, testimoni audaci e autentici del Vangelo d’amore di Cristo Sposo e della Sua Chiesa Sposa, essere come il granello di senape. Non accada che le nostre relazioni diventino insipide, insignificanti, vuote e sterili, ci impegniamo piuttosto a mantenere gusto forte e sapore deciso.

Cari sposi, padri e madri, famiglie in Cristo dipingiamo, con il nostro amore, il grigio del mondo e del tempo che viviamo. Riempiamo ogni angolo della terra con i colori della fratellanza, della condivisione, della comunione, della cura e difesa dell’altro soprattutto nelle fragilità, della pace, della gioia vera e di liete speranze. Una nube luminosa quest’oggi ci copre, è l’ombra di Dio, e la Sua voce ci incoraggia: “Famiglia alzati e non temere! Tu sei preziosa ai miei occhi. Tu hai valore. Io ho stima e mi fido di te. Io ti ho pensata, formata e creata, ho posto in te il mio compiacimento fin dall’eternità, tu mi appartieni e per questo Io ti amo”. Carissimi, ascoltiamo Gesù, viviamo come Lui, amiamo come Lui e magari chi ci sta accanto, chi ci guarda con attenzione saprà riconoscere nella nostra coppia, nella nostra famiglia la luce dell’amore di Dio che illumina il nostro volto e lo fa diventare splendente e bellissimo. Amen. Alleluia.

Vangelo

Il suo volto brillò come il sole

✠ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,1-9

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Parola del Signore.