Il Vangelo nella famiglia – 6 novembre 2022


Riflessione sul Vangelo della domenica

di Alessandra e Luca Monsecato

Nel Vangelo di questa prima domenica di novembre, attraverso la storia della donna andata in sposa a sette fratelli, viene affrontato il tema della resurrezione. Di fronte alla provocazione dei Sadducei, Gesù ci mostra una visione completamente nuova che ci consente di capire quanto sia infinito l’amore di Dio Padre e talmente smisurato, da donarci, in quanto figli, l’eternità che Lui stesso possiede. 

Dio, infatti, che è Padre dei vivi e non dei morti, dona e custodisce la vita: è Padre per sempre!

In quanto figlio di Dio, Gesù ha vinto la morte! Questa è la speranza che riempie i nostri cuori e che dobbiamo annunciare ad un mondo che di speranza ne ha veramente poca. 

Noi, famiglie cristiane, sperimentiamo già l’eternità attraverso la riscoperta di una vita nuova in Cristo, che si trasformerà in una dimensione perfetta dopo la morte terrena. “Anche il matrimonio, segno e strumento dell’amore di Dio in questo mondo, risplenderà trasformato in piena luce nella comunione gloriosa dei santi in Paradiso” (Papa Francesco).

Già su questa terra noi sposi pregustiamo pezzetti di eternità nei piccoli gesti della vita insieme: la partecipazione ai sacramenti, l’esercizio della genitorialità, l’intimità coniugale. Il germe dell’eternità dimora nei nostri cuori già ora e possiamo riconoscerlo nei momenti più belli della vita di coppia, ma anche in quelli più difficili dove comunque sperimentiamo la potenza della grazia. Anche nelle situazioni dolorose la nostra umanità si unisce al cielo in una dimensione divina e anche la sofferenza ci conduce sempre a risorgere a vita nuova. 

Chiediamo allora allo Spirito Santo di aiutarci a cogliere tutti i momenti di risurrezione della nostra vita e a proiettarci sempre verso l’eternità tra le braccia del Padre.


VANGELO

Dio non è dei morti, ma dei viventi.

✠ Dal Vangelo secondo Luca
Lc 20,27-38
 
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

Parola del Signore.