Il Vangelo nella famiglia – 24 luglio 2022


Riflessione sul Vangelo della domenica

di Magdalena e Carlos Altamirano

In questa domenica, la parola del Signore ci invita a pregare, ci insegna a farlo e ci rivela anche il senso stesso della preghiera. Gesù presenta ai suoi discepoli quello che noi conosciamo come il Padre Nostro, la stessa preghiera con cui Lui si rivolgeva al Padre. È qui che si osserva qualcosa di sorprendente.

Gesù non ci offre solo una formula o una sequenza di frasi da recitare, ma ci invita a condividere la stessa intimità che ha con il Padre suo. Ci invita a dire “papà” al Dio creatore dell’universo. Proprio per questo, quando preghiamo, non imitiamo Gesù, ma entriamo nella dinamica del suo stesso essere, nel suo atteggiamento e nel suo modo di rivolgersi al Padre, sino ad avere, attraverso di lui, un intimo legame con il Padre, concedendoci il dono di entrare in comunione con Lui e di partecipare della natura divina.

Per questo la preghiera ci configura maggiormente a Cristo. Ricordiamoci che ora «non siamo già in modo compiuto figli di Dio, ma dobbiamo diventarlo ed esserlo sempre di più mediante una nostra sempre più profonda comunione con Gesù». (Benedetto XVI, Angelus, 25 luglio 2010). Così, alla fine, ogni preghiera è per Cristo, per la comunione con Lui e perché la sua volontà regni su di noi. Ed entrando in comunione con Cristo, entriamo anche in comunione con la Chiesa.

Di conseguenza, la preghiera permette anche il momento di maggiore intimità tra gli sposi e Dio e rafforza il matrimonio e l’unione familiare. San Giovanni Paolo II lo ricordava così: «La famiglia che prega unita, resta unita. […] I singoli membri di essa, proprio gettando lo sguardo su Gesù, recuperano anche la capacità di guardarsi sempre nuovamente negli occhi, per comunicare, per solidarizzare, per perdonarsi scambievolmente, per ripartire con un patto di amore rinnovato dallo Spirito di Dio» (Rosarium Virginis Mariae, 2002).

Quest’anno celebriamo in questa data anche la II Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani. Per questo, il Papa Francesco ci ricorda il versetto 15 del Salmo 92: «Nella vecchiaia daranno ancora frutti». E, certo, nella vecchiaia daranno ancora frutti, e uno di questi è proprio la preghiera. La preghiera può e deve essere aumentata quando l’attività fisica diminuisce. «Mentre cresce il nostro normale periodo di vita, le nostre capacità fisiche spesso vengono meno; e tuttavia questi periodi possono essere fra gli anni spiritualmente più fruttuosi della nostra vita. Questi anni sono un’opportunità per ricordare in una preghiera affettuosa tutti quelli che abbiamo amato in questa vita e porre tutto quello che siamo stati e abbiamo fatto davanti alla grazia e alla tenerezza di Dio» (Benedetto XVI, Visita allá casa per anziani St Peter’s Residence, sabato 18 settembre 2010).

Preghiamo come Gesù per e con i nostri sposi e figli. Preghiamo per i nostri anziani e chiediamo loro di pregare per il resto della famiglia. Far loro sapere che la loro preghiera è di grande beneficio per noi.


Vangelo

VANGELO

Chiedete e vi sarà dato.

✠ Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,1-13

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».