Riflessione sul Vangelo della domenica
di Maria e Sebastiano Fascetta
L’ascolto: l’essenzialità dell’amore.
L’episodio di Marta e Maria è in continuità con quello precedente del buon Samaritano il cui messaggio centrale è l’amore per il prossimo, mentre, nel brano odierno, centrale è l’amore per il Signore. In realtà, le due cose non sono separabili ma sovrapponibili. Infatti, non c’è autentico amore per il prossimo se non c’è amore per il Signore e viceversa. Il tema centrale del Vangelo di questa XVI domenica del T.O. è l’essenzialità. L’evangelista Luca, infatti, non vuole contrapporre la dimensione contemplativa (Maria) con quella attiva (Marta), né l’ascolto con i servizi/ministeri, bensì il troppo che affanna, che distrae e non lascia spazio alla gratuità dell’ascolto. Affannarsi per il Signore o affannarsi per prossimo in una sorta di protagonismo militante non edifica perché non lascia spazio alla fiducia e all’abbandono confidente in Dio.
Questo accade anche all’interno della vita matrimoniale quando ci affanniamo per troppe cose, confidando soltanto nelle forze e capacità umane, affrontando ogni situazione come se Dio non esistesse, come se la Parola di Dio, lo Spirito di Dio non fossero continuamente in opera offrendo luce, pace, ispirazioni di bene. Pensiamo di fare, di meritarci attenzioni da parte del nostro coniuge, di accaparrare l’interesse dei nostri figli, facendo cose, riempendoci di cose… senza ascoltare ciò che invece scaturisce dal cuore.
L’ascolto è l’attitudine dell’amore. L’ascolto è l’essenziale dell’amore. Cosa vuol dire ascoltare? Accogliere una presenza. Non si tratta, anzitutto, di capire cosa Dio dice, non si tratta di fare l’analisi grammaticale alle parole dette da nostra moglie, marito, figli… ma di accogliere chi parla, di fare spazio nel proprio cuore, di porre fiducia ancor prima di capire il contenuto delle parole dette. Ascoltare significa amare, fare spazio dentro di se. Dopo questo primo momento, l’ascolto esige l’interpretazione, la capacità di capire, comprendere per imparare a conoscere e servire, cioè operare per il bene dell’altro. L’ascolto autentico sfocia sempre nella carità. L’ascolto però esige silenzio, vuoto del cuore, libertà dai pregiudizi e giudizi che spesso affollano la nostra mente e deformano la realtà.
Fare silenzio non significa tacere, ma far tacere i pregiudizi che condizionano il nostro modo di vedere l’altro/a. Ascoltare è svuotarsi del troppo pieno del proprio cuore per aprirsi all’essenziale. Certamente essenziale per una famiglia cristiana è trovare un tempo come coppia per ascoltare insieme, ogni giorno, il Vangelo, la Parola di Dio. Ascoltarla con cuore grato, lasciando che la presenza di Dio lavori i cuori, purifichi le menti, rivitalizzi energie di vita e di amore assopite. Dall’ascolto della Parola di Dio impariamo ad ascoltarci come coppia, a darci del tempo per imparare a conoscerci sempre più, amarci sempre più, nonostante le nostre fragilità, difetti, incongruenze, disarmonie. L’ascolto rende fecondo l’amore e l’amore si fa ascolto.
Vangelo
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.
✠ Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,38-42
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Parola del Signore.