Il Vangelo nella famiglia – 12 giugno 2022


Riflessione sul Vangelo della domenica – Santissima Trinità

di Filippa e Gino Passarello

In questa domenica celebriamo la solennità della Santissima Trinità, il mistero di un Dio che, pur essendo uno, vive in se stesso una comunione d’amore personale. È ad immagine del Dio Trinità che è stato creato l’uomo maschio e femmina e, in questo atto creativo, Dio rivela la sua natura di Dio-famiglia e anche la vera identità dell’uomo chiamato all’amore e alla comunione.
La famiglia è la realtà umana più vicina al mistero della Trinità, ne è l’icona, l’immagine visibile che dice, seppur in modo sfuocato e imperfetto, la vita intima di Dio che è Amore, essa racchiude e rivela la bellezza di Dio e del suo Progetto e diventa una via privilegiata per conoscerlo.
San Giovanni Paolo II ha affermato che “Il modello originario della famiglia va ricercato in Dio stesso” … il “Noi divino” costituisce il modello del “noi” umano; di quel “noi”, anzitutto, che è formato dall’uomo e dalla donna, creati a immagine e somiglianza divina”.
È la Trinità, infatti, il modello da cui la famiglia impara a vivere le relazioni interpersonali nella logica del dono, dell’accoglienza e della comunione nella differenza. Da Dio, noi sposi impariamo che l’amore è gratuità e non pretende nulla in cambio, è accoglienza dell’altro nella sua diversità, si tratti del coniuge o dei figli, è camminare a piedi scalzi sul terreno sacro che è la persona che abbiamo accanto per aiutarla a riscoprire e a realizzare in pienezza il suo volto di uomo, di donna secondo il progetto di Dio.
È sotto gli occhi di tutti quanto sia facile scambiare per amore il possesso dell’altro, per unità il voler fare l’altro a propria immagine e somiglianza soffocandone la libertà e la sua unicità e irrepetibilità. Quelle diversità che, all’inizio, trovavamo cariche di fascino, con il tempo, rischiano di diventare una spina nel fianco e ci procurano sofferenza e delusione. Quanto lontano sembra, in certi momenti, l’orizzonte della fede rispetto alla fatica di accettarci, di armonizzare le differenze di carattere, di vedute, di approccio ai problemi della vita! Eppure, guardando alle tre Persone divine, impariamo che la comunione è possibile solo nella differenza e che il cammino verso l’altro, seppur faticoso, è l’unica via possibile per gustare in pienezza la presenza dello Spirito che ci rende partecipi della fecondità del suo Amore e ci fa grembo da cui questo amore è irradiato e comunicato agli uomini. È questa la speranza che non delude: l’Amore di Dio riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato, perciò ci vantiamo anche nelle tribolazioni perché sappiamo di poter contare, sempre, sulla grazia e la fedeltà di Dio.

Vangelo

Tutto quello che il Padre possiede, è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,12-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore.