Il Vangelo nella famiglia – 8 maggio 2022


Riflessione sul Vangelo della domenica

di Rosa Maria e Giorgio Middione

La Parola di oggi parla della relazione d’Amore eterna ed indissolubile tra Dio ed ognuno di noi, suoi figli, pecorelle affidate al buon pastore.

Con il Vangelo di questa Domenica, il Signore vuole “ricordarci” che “Il buon pastore dà la propria vita per le pecore” perché le ama e l’amore è il grande comandamento che ci ha lasciato.

Il testo del Vangelo prosegue: «Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre», per indicare che nulla potrà mai separarci dall’amore di Dio perché per il Signore siamo un bene prezioso, il più prezioso.

Tutti  siamo “chiamati” all’amore, allo stesso modo in cui Cristo ci ha insegnato proprio con la sua vita.

Con il matrimonio questa “chiamata all’amore” viene amplificata. Gli sposi sono chiamati a vivere nella loro relazione coniugale la stessa totalità d’Amore di Gesù Cristo: «mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei» (Efesini 5,25).

Quello sponsale deve essere un amore da vivere “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, tutti i giorni della vita”; un amore incarnato, un amore donato e pronto al sacrificio come quello di Gesù.

Ma noi sposi, ad imitazione dell’Amore di Cristo, siamo davvero pronti ad amare il nostro coniuge più della nostra stessa vita?

Dio nel giorno del nostro matrimonio ci ha affidato il nostro spos@ perché c’è ne prendessimo cura per proteggerlo e custodirlo.

Siamo veramente consapevoli di quanto il nostro coniuge sia prezioso per noi? 

Ricordiamo sempre che l’amore è gratuito, l’amore non chiede risposta, l’amore non cerca più se stesso, ma il bene dell’amato; il vero amore diventa rinuncia ed è pronto al sacrificio, anzi spesso lo cerca, pure nel silenzio, nelle parole non dette, nei gesti fatti di nascosto, senza la ricerca di approvazione o peggio ancora, di ringraziamento.    

Dimostriamo a nostro marito/moglie quanto importante è per noi, prezioso ai nostri occhi, indispensabile per il nostro cammino di santità, così come il pastore è indispensabile per le sue pecore e le pecore sono indispensabili per il Pastore?

Questo è il punto cruciale, il centro della Parola di oggi.

Abbiamo dentro di noi quell’Amore Grande e senza misura che “ogni custode dovrebbe avere nei confronti del bene custodito”?

Gesù, nostro pastore è un esempio da seguire ed imitare in tutti i momenti della nostra vita terrena, sia come singoli individui che come sposi, perché come Dio è il nostro pastore e custode, anche ognuno di noi, deve essere custode del proprio coniuge, “bene prezioso” per la vita per raggiungere insieme la santità in un cammino quotidiano verso la vita eterna.

Amen


VANGELO

Alle mie pecore io dò la vita eterna.

✠  Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,27-30

In quel tempo, Gesù disse: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io dò loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola”.

Parola del Signore.