Il Vangelo nella famiglia – 17 aprile 2022


Riflessione sul Vangelo della domenica di Pasqua

di Lina e Dino Cristadoro

Cristo è risorto! Così cantiamo con la Maddalena nella sequenza di Pasqua. La nostra gioia è piena, assoluta. Tutto assume un nuovo aspetto, un nuovo “colore”.
Quante volte nella nostra vita di coppia, di famiglia abbiamo messo la pietra tombale su situazioni ritenute ormai irrimediabilmente pregiudicate, per incomprensioni, malattie, o problemi di ogni tipo; ma proprio quando tutto sembra finito, morto, ecco che il buio svanisce per far posto alla luce, il mattino del “primo giorno della settimana” è sempre un giorno nuovo, un giorno in cui rinasce la speranza, in cui la pietra della morte è definitivamente tolta, vediamo le realtà quotidiane con sguardo nuovo, gli occhi riflettono gioia.


Era già mattino, ma “era ancora buio”, il buio del non senso, della delusione, tutto sembrava finito, il Maestro era morto in croce, ed era sepolto, avvolto in bianche bende.
Ma proprio lì, dentro quel sepolcro si svolgeva il miracolo della vita. Cristo è risorto e le bende, ormai sono deposte sulla pietra. Quante volte Gesù toglie le nostre bende, quelle che legano le nostre famiglie, per fasciarci con il suo amore che è consolazione, guarigione, liberazione, provvidenza ed ogni attenzione.
Forse spesso il nostro passo è lento, non corriamo come Pietro e Giovanni verso Gesù! Siamo ripiegati su ciò che i nostri occhi hanno visto e sentiamo l’abbandono di Dio.


L’esperienza della pandemia ha segnato profondamente la nostra vita: i nostri ragazzi sono stati toccati da un inatteso isolamento e dal timore per qualcosa che non sono riusciti a comprendere; gli anziani sono stati separati dagli affetti; ciascuno di noi ha visto scene di morte e di dolore. La pesante pietra tombale talvolta è sembrata essere stata posta sul sepolcro della vita e del futuro: “non sappiamo dove l’anno posto”.
Dov’è Gesù? Dov’è il Signore della vita quando malattia e dolore bussano alla porta delle nostre famiglie? Il grido sale al cielo.
Ma ecco il segno: “vide che la pietra era stata ribaltata”. Un segno, un inizio che riaccende la speranza, che ci mette in moto; la morte non ha più l’ultima parola, Gesù sorprende i discepoli, sorprende ogni uomo oggi e sempre.
Sperimentiamo la Pasqua, il passaggio dalla morte alla vita, il Risorto è con noi!
Entriamo anche noi nel sepolcro “vuoto”. Non occorre “vedere”.
La Pasqua è una certezza da sperimentare, un’avventura da vivere! Gesù ha vinto per noi la morte, essa non ha più alcun potere!
Credere alla resurrezione del Signore è una rivoluzione; è stare dalla parte di Dio, è assumere la responsabilità che ci rende alleati della vita in ogni circostanza; è riportare la gioia dei salvati nelle nostre realtà quotidiane, è educare i nostri figli alla solidarietà, all’amore per la giustizia e la verità. Gesù non è più nel sepolcro e cammina con noi ogni giorno; crediamo alle sue promesse, crediamo alla sua Parola!
Per tutti è il momento dell’incontro, è davvero Lui, il Signore; non è morto, ma è vivo; è questa la Pasqua, il momento in cui il buio si trasforma in luce, possiamo camminare anche nelle tenebre più fitte, è la luce vera “quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9), e che ci consente di fare luce anche a quanti sono avvolti nelle tenebre e hanno perso la speranza. È questa la gioia, il prodigio della Pasqua!


Dimmi cosa hai visto, fratello mio? Ho veduto morire la morte: ecco cosa ho visto, sorella mia! Il dolore, la morte, il peccato in Gesù morto e risorto non ci fanno più paura… “Gioia mia: Cristo è risorto!” (San Serafino di Sarov).


VANGELO
Gv 20,1-9

Egli doveva risuscitare dai morti.

Lettura dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.

Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».

Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.

Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.

Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Parola del Signore.