Il Vangelo nella famiglia – 6 marzo 2022


Riflessione sul Vangelo della domenica

di Rosamaria e Giorgio Middione

La Parola del Vangelo di oggi ci propone un brano molto intenso e significativo che ci introduce al cammino quaresimale, donandoci tanti spunti per una riflessione che ci apre alla speranza di cui abbiamo bisogno, soprattutto, in momenti di grande prova come quello che stiamo vivendo.

Nel brano di Luca in questa prima domenica di Quaresima, contempliamo il Signore condotto dallo Spirito Santo nel deserto per quaranta giorni, durante i quali, viene, ripetutamente, tentato dal diavolo, resistendo alle sue insidie ed uscendone vincitore.

Gesù è per noi un esempio, ci insegna a lottare nella nostra guerra cristiana di speranza.

Anche noi uomini e donne, nelle nostre famiglie, a lavoro, nelle nostre relazioni quotidiane, viviamo dei momenti di prova. Nessuno è, infatti, esente dalle difficoltà e dai momenti di scoraggiamento, in cui la tentazione, che possiamo raffigurare come un bivio in cui scegliere tra il bene e il male, è spesso dietro la porta. 

Anche la nostra vita di relazione matrimoniale non è semplice; si possono presentare tante minacce che rischiano di compromettere e disturbare la nostra serenità e la nostra gioia, perché il demonio, divisore e menzognero, lancia continui attacchi per indebolire e distruggere l’istituzione della famiglia, chiesa domestica e futuro dell’umanità.

Le occasioni di turbamento non mancano nella quotidianità, poiché nella frenesia della vita possiamo perdere di vista quanto sia importante nutrire e costruire insieme a Dio il nostro rapporto di coppia, lasciando, viceversa, spazio a freddezza, distacco, disaccordi che possono compromettere l’armonia e la pace nelle nostre relazioni coniugali e familiari. Tutto questo ci allontana dal coniuge, dai nostri cari e da Dio.

Possiamo, infatti, lasciarci “tentare” agendo comportamenti di divisione, operando delle scelte egoistiche che non guardano al bene della famiglia, a volte prediligendo spazi relazionali all’esterno (lavoro, amicizie) piuttosto che, dedicare il nostro tempo a momenti di condivisione familiare, oppure a volte rendendo il tempo dedicato ai nostri  cari arido e poco gioioso.

Un’altra tentazione frequente, riguarda taluni pensieri negativi che la nostra mente può generare; pensieri che, certamente, non vengono da Dio, che possono farci guardare alla nostra storia personale, di coppia o familiare con “occhiali scuri” con cui riusciamo a vedere solo ciò che di negativo viviamo, senza guardare a tutto ciò che di bello e meraviglioso il Signore ci ha donato.

Questo è il peggiore inganno del diavolo: quello di insinuare nella nostra mente pensieri catastrofici e di darci una visione pessimistica del nostro mondo quotidiano togliendoci, così, la pace e la speranza. 

Tutto ciò che è scoraggiamento, separazione e disperazione, non viene da Dio perché Lui ci vuole gioiosi e sereni anche nella tribolazione.

Così, come lo Spirito Santo conduce Gesù nel deserto che diventa luogo di battaglia e di lotta, anche noi siamo invitati in questo periodo quaresimale ad entrare in questo spazio di prova. Ma non dobbiamo pensare al deserto come un luogo di perdizione, di aridità e morte, non dobbiamo averne paura. Il Signore ci esorta ad entrare nel deserto, inteso come condizione della mente, per fare silenzio; opportunità in cui rieducarci a fare silenzio per guardare dentro noi stessi, affinchè possa diventare momento di purificazione, riconciliazione e pacificazione con noi stessi, con gli altri e con la nostra storia personale e cristiana;  luogo di crescita, dunque, momento di Grazia in cui maturare spiritualmente, per lasciare posto a Dio ed alla Sua Parola e fare un autentica esperienza di Fede. Digiunare da ciò che non ci permettere di ascoltare Dio, svuotarci e, nel silenzio, fare spazio dentro di noi per fare spazio a Dio. 

Questo incontro di apparente solitudine, si trasformerà così in un incontro di nutrimento e cambiamento per la nostra vita, perché è solo quando siamo “costretti” a guardarci dentro, che vediamo tutte le nostre miserie e fragilità ed accogliendole con umiltà, potremmo riconoscerci bisognosi dell’aiuto che viene da  Dio.

È nel silenzio, inoltre, che si impara a combattere il male, si vincono le tentazioni con la forza che solo Dio ci può donare.

Gesù ci dice, infine, che le tentazioni esistono e ci saranno sempre nella nostra vita, ma ci rassicura perché Lui sarà sempre accanto a noi per affrontarle insieme, non ci abbandona. 

E proprio in questi momenti di prova in cui nel deserto del nostro cuore e nel silenzio, accogliamo Cristo riconoscendoci bisognosi di Lui e della sua Forza, che le seduzioni e le lusinghe del male non ci abbatteranno e non ci vinceranno, perché insieme a Dio, al Suo sostegno, alla forza che ci dona con lo Spirito Santo ed alla Sua Grazia SIAMO PIU’ CHE VINCITORI!


VANGELO
Lc 4,1-13

Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane”. Gesù gli rispose: “Sta scritto: ”Non di solo pane vivrà l’uomo””.
Il diavolo lo condusse in alto, e mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: “Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la dò a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me, tutto sarà tuo”. Gesù gli rispose: “Sta scritto: ”Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai””.
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti: ”Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano”; e anche: ”Essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra””. Gesù gli rispose: “È stato detto: ”Non tenterai il Signore Dio tuo””.
Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.