Il Vangelo nella famiglia – 19 settembre 2021


Riflessione sul Vangelo della domenica

di Ermelinda e Franco Cidonelli

Il Vangelo di questa settimana viene a scuoterci perché, tante volte, siamo proprio noi “che non capiamo” cosa vuol dire questo “morire e risorgere di Gesù”, di cui parla il Vangelo, nella nostra vita. Forse sappiamo che Gesù vive  in noi e tra noi nella nostra famiglia, ma continuiamo a non capire. E Gesù ci interroga: «Di cosa discutete…?», «quali pensieri guidano la vostra vita?». Per farci accorgere che, forse anche noi più che pensare alla presenza viva di Gesù, fonte di Amore e di Pace e di Gioia, di ogni bene, ci siamo fatti trascinare dalla logica del mondo che ci insegna a cercare la ricchezza, l’affermazione, il benessere personale, anche a scapito dell’altro, anche all’interno della stessa famiglia, dove può succedere che ognuno reclami i suoi spazi o il suo riposo, cerchi solo per se attenzioni e comprensione e metta al centro le proprie esigenze.

Ognuno vuole essere più importante ed al centro della famiglia.

Gesù ribalta questa logica e suggerisce: vuoi essere il più importante, il più grande? Fatti servo di tutti, pensa a ciò che puoi fare per tua moglie, per tuo marito, per i tuoi figli, per tuoi fratelli.

Non importa quanto ti costerà, quanto dovrai umiliarti, perdere…,  perché è proprio nel perdere, nel fare morire il tuo egoismo che impari ad Amare ed a superare la paura di perdere, di morire.

Solo così viviamo “la presenza viva” di Gesù in noi.

Poi, Gesù ci insegna la via per rendere visibile e concreta questa sua presenza viva. “Chi accoglie uno solo di questi piccoli…”.  E in quel piccolo ci sono si i bambini, ma chiunque viva la fragilità, la piccolezza, la semplicità, il bisogno  come un “piccolo”. Ci ricorda così, che come famiglia non basta essere segno dell’Amore di Dio l’uno per l’altro che è a casa con noi, ma siamo chiamati ad essere segno dell’Amore di Dio che si prende cura di ogni piccolo, di ogni bisognoso attraverso di noi, come continuamente ci ricorda Papa Francesco.

Preghiamo

Spirito Santo, rendici capaci di svuotarci di noi  stessi per fare spazio all’altro che è con noi e attorno a noi, per amarlo “come” Tu ami noi .

VANGELO
Mc 9,30-37

Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.

✠ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Parola del Signore