Il Vangelo nella famiglia 1 agosto 2021


Riflessione sul Vangelo della domenica

di Ivana e Giovanni Granatelli

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, cari sposi e care famiglie, amati dal Signore, in questa domenica siamo invitati a meditare un brano del Vangelo di Giovanni in cui la parola chiave è la “fede”, dobbiamo insieme riflettere sulla nostra fede che è un dono di Dio ma va anche alimentata da noi, attraverso la preghiera, i sacramenti, l’ascolto della parola e l’esercizio dell’amore, della pazienza, della speranza, della perseveranza e della fedeltà.

Anche noi, come le folle dei tempi di Gesù, ci riconosciamo poveri e affamati, non tanto materialmente quanto spiritualmente, siamo spesso vittime delle nostre bramosie e della nostra insaziabilità. Non siamo mai contenti e soddisfatti di ciò che abbiamo, difficilmente ci accontentiamo e realizzato un desiderio, subito, nel nostro cuore ne nascono di nuovi, entrando così in un circolo vizioso senza fine.

Gesù da Pastore Buono, da Maestro Saggio e Sapiente, da Amico Sincero, ci dice con estrema chiarezza di andare oltre la nostra sazietà, di darci da fare non per il cibo che perisce ma per quello che dura per la vita eterna.
Questa esortazione è per noi, uomini e donne del 2021, sposi e famiglie di oggi. C’è qualcosa che vale più del mangiare o dell’abbuffarsi, del vestire bene ed essere alla moda, c’è qualcosa che vale più del fare carriera ad ogni costo, soprattutto quando a rimetterci sono le persone a noi più vicine e più care, c’è qualcosa che vale più del cercare egoisticamente la propria tranquillità, chiudendo gli occhi al bisogno dell’altro, che sia il coniuge, un figlio, un collega, un vicino di casa, un fratello della comunità o uno sconosciuto. 

Più desideriamo, più vogliamo, più restiamo insoddisfatti, irrequieti ed inquieti. Ma Gesù non viene dietro ai nostri desideri per lo più legittimi, buoni, ma pur sempre troppo umani, non viene dietro alle nostre mode, e a tutte quelle richieste che sono dettate più dallo “stomaco” che dal cuore.
Gesù ci guarda con occhi di Misericordia e attraverso le sue parole, con le quali ci corregge e ci indica “la via migliore di tutte”, noi riconosciamo la voce del Padre che ci ha creati e il cuore del Padre che ci ama. C’è un cibo che non perisce, un pane disceso dal cielo, che tutti possiamo avere, perché è vicino a noi più di quanto pensiamo e si lascia raggiungere da ciascuno, da ogni coppia, da ogni famiglia: quel pane è Gesù.

Vogliamo compiere un atto di fede: Diamoci dunque da fare.
Ognuno di noi, ogni coppia e ogni famiglia, con la propria umile barca si decida per il viaggio, lasci il porto di quelle certezze e sicurezze a cui siamo tenacemente radicati e prenda il largo per raggiungere Gesù. Attraversiamo il mare e la tempesta, se è necessario, pur di trovare quel pane che ci sazia e ci toglie ogni smania, ogni insofferenza ed ogni inquietudine, ma soprattutto dona vita nuova al mondo intero e pace al cuore di ogni uomo. 

Gesù è il pane della vita che possiamo ricevere gratuitamente ma spesso non sappiamo accoglierlo e gustarlo, pensiamo piuttosto a lamentarci, a mormorare l’uno contro l’altro, nella vita di coppia, nella vita familiare o comunitaria. Ma quest’oggi anche noi vogliamo rivolgerci a Gesù e dirgli: “Dacci sempre di questo pane” certi e consapevoli che la nostra richiesta parte dal profondo del nostro cuore. 

Certamente, come le folle, abbiamo incontrato il Signore e siamo rimasti colpiti da Lui, dalle Sue parole e dai Suoi prodigi, ma abbiamo bisogno di essere guariti dalla cecità che ci impedisce di vederlo veramente, di riconoscerlo e di avere fede in Lui. Il vero miracolo è riuscire a vederlo anche nelle persone che ci deludono con la loro fragilità e i loro errori, in una relazione matrimoniale che sembra non dire più nulla, in una situazione difficile che sembra non aver alcuna soluzione, in una vita segnata dalla malattia, da un dolore o da una sofferenza che sembra non avere alcun senso, in un lutto che sembra essere la fine di tutto e la negazione assoluta della vita. In questi casi il verbo della fede è Amen, l’opera necessaria è credere, fidarsi e affidarsi a Gesù.

Preghiera


Apri i cieli su noi, oh Signore,

desideriamo di più,

nel buio più profondo tu sarai la luce,

in mezzo alla tempesta tu ci salverai, 

abbiamo fame e sete di vita, di amore, abbiamo fame e sete di te Gesù, perché sei Buono, sì, Tu sei Buono…

la nostra speranza, la nostra fiducia sei Tu Gesù. 

Amen alleluia

VANGELO
Gv 6,24-35

Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!

✠ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Parola del Signore