Il Vangelo nella famiglia 23 maggio 2021


Riflessione sul Vangelo della domenica – Pentecoste

di Filippa e Gino Passarello

La Pentecoste è il culmine, il compimento del mistero pasquale, tutta l’opera di Gesù, la sua morte e la sua resurrezione sono finalizzate al dono dello Spirito Santo che è il suo stesso cuore, la sua capacità d’amare. Lo Spirito ci riporta nel seno del Padre e ci immerge nell’infinito dell’abbraccio trinitario di cui la famiglia è sacramento, immagine visibile in mezzo agli uomini. 

È lo Spirito che dà il cuore nuovo perché gli sposi siano capaci di amarsi come Gesù ama la Chiesa, Egli è il vino nuovo che trasforma l’acqua del loro amore e li rende capaci di amore infinito. 

La famiglia, come dice Papa Francesco, è la “scultura vivente dell’amore di Dio, è tabernacolo della sua presenza perché lo Spirito abita l’amore degli sposi consacrati dal sacramento delle nozze e li apre alla logica della gratuità e del dono che è la logica eucaristica: farsi pane per l’altro, donarsi all’altro senza chiedere nulla in cambio che non sia la sua felicità, il suo bene, accogliere l’altro nella sua bellezza e nei suoi limiti, riconoscere nell’altro il volto di Dio.

La realtà del matrimonio e della famiglia, come ci ricorda San Giovanni Paolo II, “è inabitata e trasfigurata dall’Alleanza”, lo Spirito rende la famiglia “parola” di Dio, “vangelo” per gli uomini del nostro tempo, per mezzo della famiglia Dio continua a tessere la sua alleanza, ad attirare gli uomini al suo cuore, ad annunciare il suo mistero d’amore.

La vita delle nostre famiglie si nutre di quotidianità, di gesti semplici e, spesso, routinari e faticosi ma lo Spirito è capace di dare ad ogni gesto il sapere di Dio, ci rende capaci di amare Gesù nel nostro coniuge, di abbracciarci con la sua tenerezza, di guardarci con i suoi occhi, di perdonarci con la sua misericordia, in una parola, ci rende capaci di amarci con il suo cuore. 

A tutti gli sposi che vivono la delusione, la stanchezza del cammino, la Chiesa ricorda che è nello Spirito che essi trovano “il sigillo della loro alleanza, la sorgente sempre offerta del loro amore, la forza in cui si rinnoverà la loro fedeltà” (CCC,1623). Il successo del matrimonio cristiano, amava ripetere San Giovanni Paolo II, dipende dalla collaborazione degli sposi con lo Spirito Santo, non c’è amore stanco, spento, ferito che lo Spirito non sia capace di rinnovare. Egli è la sorgente di ogni amore, sorgente che mai si esaurisce, che sa trasformare il deserto in un giardino fiorito, le ferite in capacità di perdono, la delusione in desiderio di amare per primi, la paura in speranza. In Lui troviamo il principio e il sigillo della nostra unità, perché è Lui che tesse in noi la comunione trinitaria, in Lui, ogni giorno, troviamo la forza per ricominciare e riscopriamo la bellezza di un cammino che se anche è fatto di salite e di sentieri scoscesi, è un cammino che ci apre ad un amore più grande. Lo Spirito trasforma l’amore povero e fragile di noi sposi in amore che salva, che genera vita, che glorifica Dio, che Gli rende testimonianza, Egli fa delle nostre famiglie una luce nel buio di tanta solitudine e disperazione.

Vieni Santo Spirito, inonda della pienezza del tuo amore il cuore di tutti gli sposi, rendili docili e  pronti, come Maria, ad accogliere lo Sposo Divino per donarlo a chi ha sete di amore vero.

VANGELO
Gv 15,26-27; 16,12-15

Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera.

✠ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore