Il Vangelo nella famiglia 3 gennaio 2021


Riflessione sul Vangelo della domenica – II dopo Natale

di Alessandra e Luca Monsecato
Con il Prologo di Giovanni, Vangelo di questa domenica, abbiamo la possibilità di riflettere riguardo ad un Dio che per amore si incarna nella storia dell’uomo. «L’incarnazione di Dio», scrive Padre Raniero Cantalamessa, «è il più bello, il più consolante, ma anche il più incomprensibile tra i misteri della nostra fede».

Gesù diventa uomo e condivide con noi la nostra umanità fatta di fragilità e limiti, rivelandoci che l’amore vince sempre. Gesù continua a venire sempre in mezzo a noi, in mezzo alle nostre famiglie. 

Il nostro Dio non è un dio distante, lontano dalle nostre emozioni, dai nostri desideri e dalle nostre sofferenze: nella sua umanità Gesù ha sperimentato su di sé la dimensione umana nella sua interezza! Questa è la visione che dobbiamo trasmettere a chi incontriamo.

Un verbo che nel prologo si ripete più volte è “accogliere”. Dobbiamo chiederci se le nostre famiglie sono luoghi di accoglienza in cui si manifesta la presenza di Gesù. Nella misura in cui accogliamo Gesù che viene nella nostra famiglia, saremo in grado di avere sentimenti autentici di carità e misericordia verso gli altri.

Non sempre infatti siamo pronti a ricevere nella nostra vita la luce, quella luce che serve ad accendere tutte le candele spente che incontriamo nel nostro cammino e che non hanno conosciuto il Dio Amore.

Eppure in ogni angolo del mondo, nei luoghi di lavoro, di svago, a scuola, se osserviamo bene e prestiamo attenzione, sono tante le persone che attendono che la Parola diventi visibile attraverso la nostra carne. Portare Gesù al cuore degli altri è la nostra missione! 

La Parola allora, si incarna nella nostra famiglia, in tutti i suoi componenti: Gesù si serve di noi, sposi, genitori, figli, fratelli per fare sperimentare al mondo “il potere di diventare figli di Dio”!

«E noi vedemmo la sua gloria» proclama Giovanni! Anche noi, come l’evangelista, siamo chiamati ad urlare all’umanità che abbiamo visto la gloria di Dio: urliamolo dentro e fuori le nostre case perché le sue grazie non sono finite!

VANGELO
Gv 1,1-18

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.


Dal Vangelo secondo Giovanni

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Parola del Signore.