Il Vangelo nella famiglia – 10 maggio 2020


Riflessione sul Vangelo della Domenica 

di Maria e Sebastiano Fascetta

Il Vangelo della V Domenica di Pasqua è particolarmente denso e ricco. La cosa che ci ha colpito è la seguente: i discepoli sono turbati perché Gesù ha detto loro che deve lasciarli, tornare al Padre e per stare con loro in un’altra maniera, attraverso lo Spirito Santo. Questa “altra manierai discepoli non riescono a comprenderla e così rimangono turbati, perplessi, tristi. Da qui, una prima considerazione: amarsi significa accogliere “l’altra maniera” di essere del coniuge, dei figli, degli amici… L’amore non è assimilazione dell’altro/a a sé, non è uniformità, annullamento delle differenze. Capita anche noi di essere “turbati” sino a serbare rancore perché il nostro coniuge o i nostri figli perché non pensano come noi, non sono uguali a noi, non corrispondono alle nostre aspettative… Dimentichiamo che amare è lasciare che l’altro/a sia altro da me. L’amore è umile rispetto dell’alterità. Per imparare ad amare dobbiamo metterci alla scuola del Vangelo il quale ci rivela la Via da percorre, la Verità dell’amore e il fine dell’amore: la Vita piena. La famiglia, fondata sull’amore di Dio, è luogo di crescita umana e spirituale, di attenzione reciproca; spazio esistenziale di sincera accoglienza, dove ciascuno impara a conoscere, alla scuola di Gesù, la “Via” che umanizza, la “Verità” della propria unicità in relazione e la “Vita” come vocazione da compiere. Solo se amiamo facciamo esperienza di resurrezione cioè vediamo sbocciare dentro di noi e tra di noi i semi di bellezza e gentilezza immessi dalla Grazia. Essere risorti vuol dire avanzare verso la vita piena uscendo dai sepolcri del nostro egoismo, delle nostre paure e deliri di onnipotenza. Ogni qualvolta incarniamo l’amore di Dio e rispettiamo i tempi di ciascuno, ci prendiamo curare delle fragilità e ci esercitiamo nella pazienza reciproca, le energie vitali e vivificanti della resurrezione si espandono, ci trasformano e ci rigenerano. Nell’augurare a tutti una santa domenica, vi esortiamo a rimanere radicati nell’ascolto della Parola di Dio per compiere le opere di Dio con la forza di Dio per amarci oltre ogni ferita, delusione, abitudine… «chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi…».

VANGELO
Gv 14,1-12

Io sono la via, la verità e la vita.

Dal Vangelo secondo Giovanni

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.

Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».