Il Vangelo nella famiglia – 1 marzo 2020


Riflessione sul Vangelo della domenica 

di Filippa e Gino Passarello

La prima lettura e il Vangelo della 1° domenica di Quaresima ci parlano di tentazione: la tentazione che corrompe Adamo ed Eva perché insinua nel loro cuore il sospetto nei confronti di Dio e suscita sentimenti di superbia e desiderio di onnipotenza e la tentazione che Gesù affronta e vince forte della sua fiducia nel Padre e di una scelta di umiltà e di servizio che si contrappone alla logica della superbia e del dominio.

Le parole chiave di questa domenica sono tentazione e deserto, esperienze, di solito, collegate tra loro perché, quando si è nella prova e nell’aridità, arriva anche la tentazione che, spesso, ci fa dubitare di Dio e del suo amore e ci spinge a cercare le nostre sicurezze nel possesso delle cosenell’affermazione di noi stessi e nel prestigio sociale.

Anche nella vita delle nostre famiglie ci sono spesso momenti di deserto e di smarrimento, momenti in cui siamo più fragili, in cui sperimentiamo la paura e la solitudine, l’incomprensione e la delusione, è proprio in questi momenti che il tentatore cerca di offuscare la purezza dello sguardo sul coniuge non più visto come sacramento della presenza di Dio ma come limite alla nostra felicità, come oggetto di possesso e di dominio e non come “aiuto” affidatoci da Dio per realizzare il suo progetto d’amore e ci spinge ad aggrapparci alle sicurezze umane e a credere che possiamo contare solo sulle nostre forze.

Il deserto, però, non è solamente il luogo della prova, è anche il luogo del silenzio e dell’ascolto, il luogo in cui è più facile distinguere l’essenziale da ciò che è superfluo, il deserto è anche il luogo dell’incontro con Dio che ci rende capaci di comprendere quanto è più feconda e gioiosa la via del farsi  dono e del servizio rispetto alla prevaricazione e al possesso, della fiducia e dell’abbandono alla volontà del Padre rispetto all’autosufficienza.  

Gesù non fugge la prova ma la affronta e la supera perché trova nutrimento nella Parola di Dio e perché, nella logica dell’amore, si spoglia di ogni prerogativa divina e sceglie la via del servizio e dell’abbassamento. Lui ha vinto e con Lui possiamo vincere anche noi.

Nella fedeltà alla preghiera insieme, nella lettura della Parola di Dio e nell’Eucarestia ogni famiglia può trovare la forza per resistere alle tentazioni del mondo e sperimentare la beatitudine di un amore aperto all’eternità di Dio.

 

VANGELO
Mt 4,1-11

Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.