Il Vangelo nella famiglia – 20 ottobre 2019


Riflessione sul Vangelo della domenica

 

Di Lina e Dino Cristadoro

La parabola di questa domenica mostra, in primo piano, la vedova che va a bussare con insistenza alla porta del giudice per ottenere giustizia.

Proviamo pietà di fronte alla donna che, evidentemente in stato di necessità, non esita a rivolgersi al giudice, anche a rischio di essere cacciata via malamente, vista la fama che egli aveva.

Ma per la vedova, la necessità di ottenere giustizia è più forte, e dunque si umilia e va a bussare insistentemente alla porta del giudice.

Gesù ci esorta alla preghiera costante, continua, fatta in ogni momento e per qualsiasi necessità, senza mai stancarsi: “Vegliate e pregate in ogni momento”(Luca 21,36).

Nei nostri eventi quotidiani, talvolta anche noi ci sentiamo oggetto di mille “ingiustizie”:  succede quando la malattia bussa alla porta, quando un genitore perde il lavoro, quando in famiglia manca il dialogo.

A quale giudice noi ci possiamo rivolgere se non a Dio che «non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo?» (Luca 18).

Tuttavia la nostra fede, di fronte alle prove, talvolta vacilla, e non siamo capaci di stare in quell’abbandono pieno e fiducioso alla volontà di Dio che ci educa ad attendere i tempi e i modi di Dio.

Dio è fedele e non lascia deluse le nostre attese. Mai!

A noi chiede solo di attendere con fermezza e fiducia in costante e coraggiosa preghiera.

Una preghiera che non conosce depressioni e scoraggiamenti. Ecco allora che la parabola diventa insegnamento sulla preghiera: la vedova, con la sua insistenza strappa l’intervento al giudice, è un modello di perseveranza.

La parabola del giudice iniquo e della vedova importuna mostra quanto sia necessario non solo pregare con perseveranza ma, al tempo stesso, chiedere la giustizia.

Oggi la famiglia è continuamente bersaglio di ingiustizie di ogni tipo: problemi etici, economici, di relazioni; essa, icona del Dio Trinitario, viene continuamente deturpata da immagini “approssimative” che nulla hanno della sua bellezza originaria, secondo il progetto di Dio.

La famiglia formata da due genitori (maschio e femmina), viene assimilata a numerosi modelli di famiglia alternativa; l’uomo e la donna, che attraverso il loro amore generano nuova vita, possono essere sostituiti da utero in affitto o donazioni genetiche.

È nostro dovere cercare di riportare lo sguardo e l’attenzione di tutti gli organismi: le istituzioni, le amministrazioni, i media ecc. sulla necessità di sostenere la famiglia in tutte le fasi del suo essere.

Occorre gridare a Dio giorno e notte per implorare giustizia, cioè ciò che è giusto agli occhi di Dio, secondo il suo meraviglioso progetto di amore. 

La preghiera, fonte di gioia e di grazia, non deve mai mancare nelle nostre famiglie, la famiglia che prega, troverà spazio anche per il dialogo, il perdono, per crescere nella condivisione.

Non stanchiamoci mai di bussare al cuore di Dio!

 

Vangelo

Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,1-8
 
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
 
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
 
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
 
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Parola del Signore