Il Vangelo nella famiglia – 31 marzo 2019


Riflessione sul Vangelo della IV Domenica di Quaresima 

di Filippa e Gino Passarello 

In questa quarta domenica di Quaresima la Chiesa ci propone la parabola del figliol prodigo che, più opportunamente, oggi, viene indicata come la parabola del Padre misericordioso. Non c’è narrazione più bella, più toccante della bontà del Padre. 

Quello della parabola, avendo dato tutto al proprio figlio, in termini di agiatezza e di affetto, accetta di lasciarlo partire da casa in cerca di una vita più spensierata e libera da responsabilità. L’atto d’amore più grande è proprio lasciarlo andare, concedergli la libertà di scegliere, accettare che gli volti le spalle senza neppure un grazie perché l’amore se non è scelta libera non è amore. Paradossalmente il figlio deve partire per ritrovare la via di casa e gustare l’abbraccio rassicurante, infinitamente tenero e misericordioso del padre insieme alla sua dignità di figlio.

Il comportamento di questuomo che non sembra di buon senso, sconcerta noi, forse, persino, ci scandalizza quanto l’accoglienza di Gesù verso i peccatori e i pubblicani scandalizzava i farisei.

Non si può cogliere il senso di questa parabola se non si cambia punto di vista: Gesù non è venuto per giudicare l’uomo e inchiodarlo alla sua iniquità ma per incontrarlo nella sua povertà, nel suo peccato e rivelargli l’amore del Padre. L’urgenza di Dio è dire all’uomo quanto per Lui sia prezioso, quanto desidera donargli la salvezza al punto da offrire il proprio Figlio.

L’amore guarisce sempre e ci fa ritrovare la via di casa. Il padre della parabola non giudica il figlio, non ha paura della sua ribellione né della sua ricerca di felicità nella dissolutezza e lontano da lui, anzi lo giustifica e attende con pazienza il suo ritorno perché sa che ogni suo gesto d’amore ha lasciato un seme nel cuore di quel figlio ribelle che lo aiuterà a riconoscere l’unico bene che conta davvero.

L’atteggiamento di questo padre ci insegna che la pazienza e la misericordia guariscono il cuore, che ogni amore ha bisogno di nutrirsi di libertà e di fiducia, ci insegna a non avere paura della libertà della persona amata, a non pretendere di possederla, ci fa comprendere che ogni ritorno è frutto di un’attesa carica di speranza.

Accade spesso che incomprensioni o aspettative deluse allontanino gli sposi, creino relazioni difficili che trascendono in accuse reciproche, non è dai chiarimenti ma dal coraggio di riconoscere le proprie debolezze che scaturisce la riconciliazione. È difficile trovare il coraggio di tornare sui propri passi senza la certezza di un perdono ricevuto.

L’amore incondizionato del padre della parabola apre un orizzonte di speranza anche a noi come genitori quando i figli prendono strade sbagliate, vanno via sbattendo la porta o inseguono un sogno che non è il nostro su di loro; non è il giudizio intransigente, né il rimprovero, forse, meritato ma l’amore che farà loro sentire la nostalgia di casa.

Non ci sono famiglie perfette ma famiglie in cammino alla scuola di Gesù. Come sposi e come padri e madri, abbiamo bisogno di imparare a perdonarci, ad accoglierci ogni giorno, a non chiudere mai la porta del cuore nel giudizio ma a lasciarci stupire dalla novità che l’altro è capace di regalarci perché immagine di Dio, ad attendere con pazienza che faccia ritorno dai momenti di delusione e di fatica grazie all’amore gratuito e incondizionato che saremo capaci di esprimere

 

VANGELO
Lc 15,1-3.11-32

Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: “Costui riceve i peccatori e mangia con loro”.
Allora egli disse loro questa parabola: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si indignò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.