Mercoledì 11 luglio 2018 Buongiorno carissimi sposi


UNA SOLA CARNE

Riconoscere lo splendore del disegno di Dio sulla sessualità umana, contemplarlo esercitandoci alla purezza del cuore, è una prima tappa che ci permette di vivere l’unione dei corpi come una liturgia, come una concelebrazione del divino, e dunque di riconciliarci con la nostra sessualità, piuttosto che contrastarla. La sessualità è fondamentalmente buona, anche se il nostro cuore ferito ci rende difficile coglierla e viverla nel suo significato integrale. Essa è il marchio del divino in noi e continua ad avere la funzione che aveva “al principio”: svelare il cuore trinitario di Dio. [Pertanto], la nostra vita sessuale non potrà essere una sorta di parentesi nella nostra vita spirituale. Al contrario, sarà il cuore e come il centro liturgico della nostra vita di sposi.

(Ives Semen, La spiritualità coniugale secondo Giovanni Paolo II)