28 gennaio 2018, IV domenica del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,21-28
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Riflessione
Gesù Sposo ci aiuta a comprendere il valore relazionale della sponsalità di coppia. In particolare il valore dell’autorità, intesa come autorevolezza, come capacità di aiutare gli altri a crescere, ad esprimere il meglio di sé. Siamo autorevoli come coppia, ogni qualvolta il nostro modo di agire, parlare, amare, edifica ed aiuta il coniuge ad esprimere il meglio di sé, nella reciproca amabilità e pazienza. L’autorevolezza, inoltre, è alla base dell’educazione in famiglia. Genitori credibili che vivono ciò che dicono, che incarnano valori umanizzanti ed evangelici, riescono con maggior efficacia ad incidere nei processi di crescita e maturazione dei figli.
Non vale, infatti, imporsi gridando, minacciando, usando violenza, piuttosto è vitale creare condizioni relazionali di ascolto, attenzione e cura, in modo da far crollare ogni pregiudizio tra genitori e figli. Uno strumento fondamentale per esercitare l’autorevolezza è certamente la parola, il linguaggio, le modalità comunicative che mettiamo in atto in ambito familiare.
Proviamo a verificare la tonalità della nostra voce, i contenuti del nostro parlare, gli effetti che producono in famiglia, magari lasciandoci aiutare dai seguenti brani biblici: Efesini 4,29; Giovanni 7,46; Giacomo 3,5-12.
Maria e Sebastiano Fascetta
Papa Francesco
I genitori incidono sempre sullo sviluppo morale dei loro figli, in bene e in male. Di conseguenza, la cosa migliore è che accettino questa responsabilità inevitabile e la realizzino in maniera cosciente, entusiasta, ragionevole ed appropriata.
(Amoris laetitia, 259)