In Principio: Maschio e Femmina – 1


Lo abbiamo imparato dall’amatissimo san Giovanni Paolo II: “solo Cristo svela l’uomo all’uomo”, come dire che non possiamo comprendere veramente noi stessi se circoscriviamo le nostre relazioni al solo livello umano, senza provare nemmeno a  superarlo per comprendere che la persona, nella sua integrità, corpo-anima, ha bisogno di trascendere ciò che appartiene alla sua umanità per riscoprirsi più umana. Ogni persona è tale perché capace di relazionarsi, con gli altri e con Dio. In taluni casi, però, alcune relazioni vengono assunte da Gesù per essere restituite “divinizzate”, sotto forma di sacramento; è il caso del matrimonio tra un uomo e una donna, fondamento della famiglia cristiana. L’insegnamento di san Giovanni Paolo II sull'”amore umano”, conosciuto anche come “teologia del corpo”, si è sviluppato dal 1979 al 1984 – nel corso delle udienze generali del mercoledì – in un percorso entusiasmante che ha svelato all’uomo ciò che è “essenzialmente umano”, e che, sin da principio, lo stesso Creatore ha messo nel cuore di ogni sua creatura.

Non è quindi casuale che il Papa, inizia le sue catechesi parlando del “principio”, del progetto che Dio stesso ha sull’uomo e sulla donna. Lo fa, com’è noto, a partire dalla risposta che Gesù diede ai farisei: «gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero; “E lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?”. Ed egli rispose; “Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse; Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi”. Gli obiettarono; “Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di mandarla via?”. Rispose loro Gesù; “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così» (Mt 19,3ss.; cf. Mc 10,2ss. ).

Apparentemente, la risposta di Gesù sembra quasi eludere la provocazione dei farisei, in realtà Egli coglie lo spunto per proclamare una verità antropologica: “Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina?” (Mt 19,4). Gesù non accetta i termini della questione dettati dai suoi interlocutori che vorrebbero, invece, una risposta di tipo legalista. Gesù, da subito, mette in chiaro che c’è una Verità da proclamare, una bellezza da annunciare che solo i cuori veramente “umanizzati” sono capaci di comprendere.