Da un matrimonio in crisi nasce un nuovo “Progetto d’Amore”


Con il “Progetto Amore Coniugale” (http://proyectoamorconyugal.es), José Luis e Magüi aiutano tante coppie di sposi ad affrontare le situazioni di crisi e a riscoprire la bellezza della vocazione matrimoniale. Lo fanno perché, anche loro, erano una coppia in difficoltà ma, grazie alla Vergine Maria e al magistero di San Giovanni Paolo II, hanno sperimento un cambiamento radicale nella loro vita matrimoniale.

José Luis è di Madrid, lei di Málaga. Entrambi provenienti da famiglie di estrazione cattolica. Partecipavano alla messa domenicale, si confessavano ogni tanto, però non avevano scoperto l’essenza del Vangelo e della vita cristiana.

Durante le vacanze trascorse a Malaga José Luis conosce e si innamora perdutamente di Magüi e, nei quattro anni di fidanzamento successivi,  la va a trovare tutti i fine settimana.

Nel settembre del 1990 si sposano. Lei aveva 21 anni, e subito scoprono di essere enormemente diversi. Davanti alla differenza dell’altro, che provocava a entrambi un enorme sofferenza, iniziarono a ripiegarsi sempre più su se stessi, ad isolarsi, a rinfacciarsi reciprocamente ogni cosa. Furono dieci anni di incomprensioni, di rifiuti e di conflitti.

Tra crisi sempre peggiori arriva il primo figlio. Da una parte c’è lei che, sola e depressa, in uno stato di continua solitudine, inizia a pensare che forse si era sposata troppo giovane e che non avrebbe dovuto farlo. Dall’altro lato lui, molto casalingo.  A lei piaceva coltivare le amicizie. Lui geloso, controllore e dominante, a lei, invece, piace uscire e socializzare.

José Luis inizia ad allontanarsi da sua moglie e si rifugia nel lavoro e nei guadagni. Lei alla ricerca di sicurezze materiali: la casa, lo shopping.

Nasce il secondo figlio. Il nuovo lieto evento, però, non fu sufficiente a far superare e a risolvere le crisi, anzi, le aggravò.

Fu allora che accade qualcosa. Alcuni loro amici di Madrid li invitarono a un pellegrinaggio a Fatima. Lì sperimentarono un incontro vivo con la Vergine Maria. Ognuno separatamente sentì che Lei li invitava a sostenersi l’un l’altro, a cercare nel Magistero di Papa Giovanni Paolo II le risposte alla loro situazione, a prendersi cura dei matrimoni, a pregare e a sacrificarsi per i peccatori. La preghiera del Rosario cambiò la loro situazione: da quel momento iniziarono a pregare e ad avere una grande sete di comprendere la loro vocazione all’amore.

Cominciarono a leggere molto e a condividere tra di loro. Le differenze sino ad allora evidenti e le ferite che si erano provocati, passarono in secondo piano. Insieme al desiderio di trovare le risposte, sperimentarono un impulso molto forte ad avvicinarsi alle coppie di sposi, ad ascoltarli e ad accompagnarli.

Fu allora che lasciarono Madrid e si trasferirono a Málaga dove un parroco li accolse nella sua parrocchia e li invitò a collaborare con la pastorale prematrimoniale. Nacque il primo gruppo di coppie di sposi ma, il materiale a loro disposizione non li aiutava né a comprendere il significato dell’amore umano, della loro vocazione all’amore, della loro relazione di sposi e nemmeno a poterlo comunicare.  Iniziarono quindi a leggere gli insegnamenti del Magistero di Giovanni Paolo II sull’amore umano, il matrimonio e la famiglia.

Scoprirono che la verità dell’amore umano e della sua vocazione di pienezza in Cristo, era la radice della loro guarigione personale e della loro relazione matrimoniale. Attraverso questi insegnamenti scoprirono il loro valore agli occhi di Dio e, la dignità dell’altro.

La luce del Vangelo e l’insegnamento della Chiesa davano voce alla loro esperienza, permettendogli di rispondere alle necessità, alle domande e alle situazioni dolorose dei loro amici. Iniziarono a dedicare il tempo libero a condividere la loro scoperta con le coppie di sposi che incontravano. Insieme ad altre due coppie di sposi, andarono a Madrid per comprendere meglio cosa il Signore gli stesse indicando.

Chiesero a Dio la luce per continuare, invocarono lo spirito Santo e, aprendo la Bibbia lessero Matteo 19, dove Gesù parlava della indissolubilità del matrimonio. Chiusero la Bibbia, la riaprirono e lessero Marco 10: ancora una volta, l’indissolubilità del matrimonio. Rimasero stupiti.

Così nacque il “Progetto Amore Coniugale”: il Signore gli aveva parlato. Il giorno dopo furono a messa e il sacerdote proclamò la stessa Parola che avevano letto la sera precedente. Le tre coppie di sposi si guardarono piangendo. Nell’omelia, il sacerdote spiego che il matrimonio era un progetto di amore coniugale. Il Signore confermava il loro cammino.

Tornarono a Malaga e, a causa di una serie di circostanze dolorose, lasciarono la parrocchia. Videro questa nuova situazione come una opportunità per formarsi meglio. Un sacerdote gli consigliò l’Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sulla famiglia, e iniziarono a formarsi in maniera più sistematica. Di lì a poco, il loro vescovo, monsignor Catalá, li accolse presentandoli al delegato per la pastorale della famiglia. Questi li incoraggiò a continuare gli incontri, che periodicamente tenevano nella loro casa con alcune coppie di sposi, e li invitò ad inserirsi nella pastorale familiare della diocesi.

Attualmente il “Progetto Amore Coniugale” ha cinque equipé di coppie di sposi attive a Malaga e sta per essere avviato anche a Madrid e a Cordoba. Negli incontri a cadenza mensile, ci sono dei momenti di preghiera e di approfondimento delle catechesi sulla teologia del corpo di San Giovanni Paolo II.  Condividono anche le esperienze concrete attinenti l’insegnamento del giorno, in maniera da aiutare le coppie di sposi a risolvere particolari situazioni di difficoltà o di crisi. L’incontro si conclude  proponendo alle coppie un impegno da vivere durante il mese, sino al successivo appuntamento.

Davvero il sacramento del matrimonio è fonte di grazia, non solo per la propria vita di coppia, ma anche per la salvezza degli altri.

Fonte: www.religionenlibertad.com

 

Traduzione dallo spagnolo a cura di www.alleanzadifamiglie.it