Il Vangelo nella famiglia – 14 giugno 2020


Riflessione sul Vangelo della Domenica – Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

di Ivana e Giovanni Granatelli 

Carissimi fratelli e sorelle, carissime famiglie amate dal Signore, siamo giunti a questa tanto attesa domenica in cui la chiesa ci invita a celebrare la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù Cristo, chiamata anche Corpus Domini. Il nostro cuore è pieno di gioia, oggi è la festa dell’Eucaristia. Per più di due mesi siamo stati privati di accostarci e ricevere questo sacramento, meraviglioso dono, il dono dei doni. Quanta tristezza, quanta amarezza e quanta sofferenza ci è costato! Ma c’è stata concessa la preziosa opportunità di riflettere profondamente e con maggiore attenzione e cura sul valore e sull’importanza dell’Eucaristia per noi, nella nostra vita, nel nostro matrimonio e nelle relazioni dentro alla nostra famiglia e fuori dalla nostra famiglia. Chissà quante volte ci sarà capitato di entrare in chiesa, partecipare alla Santa messa e nutrirci del corpo di Cristo semplicemente per abitudine, con superficialità, se non addirittura con indifferenza o ancora come se tutto ci fosse dovuto e dando tutto per scontato. Ma oggi cerchiamo di entrare e di immergerci completamente in questo mistero d’Amore, Amore con la A maiuscola. L’Eucaristia non è altro che un dono d’Amore di Gesù per noi. Si tratta di un dono grande, anche per noi sposi e per noi famiglie, che da poveri che siamo ci fa ricchi… Ricchi di grazia, di benedizioni, ricchi di Spirito Santo e dunque di pace, di gioia, di misericordia, di pazienza, di benevolenza, di giustizia, di verità, di fedeltà. Gesù, il Figlio di Dio, Signore e Re dell’universo, il cui nome è al di sopra di ogni altro nome, colui che tutto sa e tutto può, ha scelto di nascondersi in un piccolo pezzo di pane e ha scelto di lasciarsi mangiare da noi per scomparire in noi. Che grandezza ineguagliabile! Quale umiltà unica e irripetibile! Oggi vogliamo fare memoria di ciò che Gesù ha fatto e continua a fare per noi e vogliamo credere che Lui ci sarà sempre per noi. È Lui che ci libera e ci mette in salvo nelle situazioni più pericolose e difficili, è Lui che ci prende per mano e ci guida quando dobbiamo attraversare un deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata senza acqua, come ci dice la prima lettura, è Lui che ci disseta e fa sgorgare l’acqua per noi anche dalla roccia durissima, è Lui che ci nutre con una manna speciale che discende dal cielo. Fratelli e sorelle, oggi vogliamo ringraziare Gesù e dirgli che non possiamo e non vogliamo né stare né vivere senza di Lui. Gesù è il nostro tutto, la nostra unica e vera ricchezza, il nostro tesoro più prezioso, il nostro sommo bene. O Gesù, con te nel cuore, con te nel nostro matrimonio, con te nelle nostre case, famiglie e relazioni non ci manca nulla. Oggi, sull’altare ti offriamo, ancora una volta il pane e il vino, frutti della terra e del nostro lavoro, della nostra fatica e povertà e ti chiediamo, con un cuor solo e un’anima sola, che tu ce lo restituisci come Pane Vivo del Cielo e come Vino buono e dolce della gioia vera perché, con un cuore nuovo e uno spirito nuovo, possiamo mangiarne per vivere in eterno. Amen. Alleluja.

VANGELO
Gv 6,51-58

La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Dal Vangelo secondo Giovanni

 

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».