Novena di Pentecoste in famiglia – 8° giorno


Meditazioni per la novena di Pentecoste in famiglia – 8° giorno

di Rosa Maria e Giorgio Middione

Gli sposi cristiani si amano non solamente come Cristo ci ha amato, ma già misteriosamente nell’amore stesso di Cristo. I due sposi che già appartengono a Lui in forza del battesimo, vengono “consegnati” da Gesù stesso uno nelle braccia dell’altro. Si può dire che lo sposo è dono di Gesù per la sua sposa, e viceversa. Di più: lo sposo è presenza di Cristo per sua moglie, come la sposa è presenza di Cristo per il marito!”  Cristo, dunque, è presente ventiquattr’ore su ventiquattro  nel sacramento del matrimonio, mediante la potenza di amore dello Spirito Santo (Famiglia credi in ciò che sei – Don Mario Cascone)  

“Siamo dono del Signore l’uno per l’altra” (essere dono l’uno dell’altra) è questo che, meravigliosamente, accade nel Sacramento del Matrimonio. Lo sposo e la sposa vengono consegnati, donati da Gesù. Essere dono……., fermiamoci un attimo a riflettere su questo splendido passaggio.

È il Signore che opera questa “consegna”, questo “affidamento”, l’uno nelle braccia dell’altra, nella vita dell’altro, nella sua esistenza e lo compie perché vuole metterci accanto proprio quella persona, non un’altra ma proprio lei/lui che ha scelto per noi, per condividere e realizzare un meraviglioso progetto d’amore (il Suo meraviglioso sogno d’amore). Non si tratta soltanto di assumere un impegno, ma di accogliere e rispondere al dono uscendo da noi stessi, muovendoci verso l’altro, creando “spazio” in noi perché il coniuge possa avere il suo “spazio”. Accogliere l’altro come dono, si realizza allora, nella misura in cui decidiamo di accettarlo totalmente così com’è……. con la sua storia, la sua famiglia, il suo carattere.

Tutto questo avviene grazie all’azione della Grazia che trasforma il mio “io” e il tuo “tu” isolati,  in un “noi” abitato dalla nostra risposta e dalla presenza viva dello Spirito Santo. Il nostro “si“ quotidiano allo sposo/a, è un “si” a Dio ed alla Sua chiamata, perché quando accogliamo l’altro come dono, accogliamo anche Colui che ce l’ha donato. Nel momento in cui, dunque, creiamo uno spazio che è un “noi”, facciamo spazio anche a Dio.  Il “si” reciproco che, dunque, ci siamo detti il giorno del matrimonio, è un “eccomi” detto al Signore Gesù che ci consegna l’uno all’altra.

In tutti i momenti della nostra vita coniugale, Dio è presente: “è presente ventiquattr’ore su ventiquattro  nel sacramento del matrimonio, mediante la potenza di amore dello Spirito Santo”. Lo Spirito Santo parla ai nostri cuori, indicandoci la direzione da prendere, guidandoci verso la strada dell’amore, fatta di gesti liberi in cui non c’è mai alcuna costrizione, né ricatto e ci invita a riversare questo stesso amore su coloro che ci ha messo accanto. Lo Spirito Santo che è dentro di noi, è il nostro ospite silenzioso, il nostro amico fedele e discreto, attento ad ogni nostra necessità, che ci consiglia, rafforza, ispira ed infonde dentro di noi la luce di Cristo.

Ma a cosa siamo chiamati noi sposi?

lo spirito che il Signore effonde dona  cuore nuovo e rende l’uomo e la donna capaci di amarsi come Cristo ci ha amati” (FC 13),  cioè di amarsi con la carità di Cristo che si dona sulla croce. Nell’amore sponsale nel nostro volerci bene reciprocamente, possiamo riconoscere pienamente ciò a cui siamo chiamati.

A costruire, dunque, noi stessi ed il nostro sposo/a, come persone capaci di amare alla maniera di Cristo “amare come Gesù ama”, aiutandoci reciprocamente in questo percorso di crescita. Amare il nostro coniuge tentando di scorgere in lui il volto di Dio. Il nostro sposo/a va amato, come dicevamo all’inizio, per se stesso, per quello che è,  così come fa Dio, che ci ama per quello che siamo, con i nostri limiti e le nostre ferite.

Entriamo, dunque, profondamente nell’animo del coniuge, capendo i suoi problemi, le sue esigenze, condividendo le gioie e le sofferenze, chinandoci su di lui in modo che si senta compreso, sollevato dalle sue ansie e timori, portiamo insieme i suoi pesi , le sue pene e le gioie….. in una sola parola ci mettiamo al suo “servizio”. Solo allora potrà emergere in lui il volto di Cristo e noi potremmo guardarlo con occhi diversi, anche quando, talvolta, appare dinnanzi a noi non amabile.

È un cammino impegnativo, lungo e faticoso, in cui ci saranno tante cadute, ma lo Spirito con la Sua Grazia e la Sua azione potente, sarà lì sempre pronto a rialzarci. Ma è necessario che ci sia intenzionalità e responsabilità in questo compito di costruzione di noi stessi e del proprio sposo/a in quanto uomini  e donne  capaci di tendere ad amare come Cristo, attraverso quei comportamenti quotidiani di ascolto, comprensione, condivisione, pazienza, mitezza, benevolenza umiltà e perdono, tutti frutti dell’azione salvifica dello Spirito Santo, che opera nella vita di coppia incessantemente.

Consapevoli, dunque, di non potere confidare nelle nostre  forze, anche se è certamente importante il nostro personale impegno ma, questo non basta. Nulla di tutto ciò che abbiamo detto si può, infatti, lontanamente, realizzare se in questo impegnativo cammino, non si chiede l’aiuto, invocando lo Spirito Santo, affinchè possa effondere su noi, coppia di sposi,  la Sua Grazia per rafforzare, guidare e plasmare il nostro amore. È bene sottolineare, infatti, che gli sposi hanno ricevuto il dono e la possibilità di tendere ad amare come ama Dio, di amare come Cristo ci ama ed ama la Sua Chiesa, ma sempre con quell’atteggiamento di umiltà e con la consapevolezza di non potere mai arrivare ad un amore così totalitario e grande. Questa Grazia sacramentale del matrimonio, va continuamente alimentata, non soltanto invocando e chiedendo allo Spirito Santo  di operare, ma con la preghiera che gli sposi devono innalzare sempre nell’intimità dello spazio di coppia e con la partecipazione ai Sacramenti, la Riconciliazione e la Mensa Eucaristica.

Chiediamo, dunque, allo Spirito  Santo di potere amare il nostro sposo/a come Gesù ci ama,  per  guardarlo/a con quello stesso sguardo amorevole, accogliente e misericordioso di Cristo.

Abbiamo un grande bisogno di te Spirito Santo, per conoscere la via per la quale camminare, desideriamo sentire la Tua presenza,  Tu che vivi dentro di noi con la Tua potenza ravviva la Grazia del Sacramento del matrimonio, apri i nostri cuori, rendici capaci di amarci l’un l’altra, come Gesù ci ama e ama la Sua Chiesa. Realizza su di noi una vera e propria Pentecoste, affinchè, possiamo bruciare del Tuo ardente Amore l’uno per l’altra così da potere essere fuoco nel cuore delle altre coppie che incontreremo nel nostro cammino. Amen

Solo così «Pur dovendo affrontare mille difficoltà gli sposi cristiani sanno di potere contare sul sostegno della grazia del Signore, che sta alla base del loro reciproco donarsi e li sostiene  costantemente nel cammino del loro amore. Forti di questa consapevolezza gli sposi cristiani non soltanto sono sostenuti dalla grazia, ma divengono anche capaci di riversare questa grazia sugli altri……» (Famiglia credi in ciò che sei – Don Mario Cascone).