Il Vangelo nella famiglia – 19 aprile 2020


Riflessione sul Vangelo della domenica in albis

di Filippa e Gino Passarello

San Giovanni Paolo II ha voluto che la domenica in albis fosse indicata anche come la domenica della Divina Misericordia per sottolineare come la Pasqua sia la manifestazione e il compimento pieno della misericordia di Dio verso tutti gli uomini.

Il Vangelo di oggi ci narra due apparizioni di Gesù ai discepoli dopo la sua resurrezione, in entrambe le circostanze Gesù sta in mezzo a loro e dice: “Pace a voi!” La pace che Gesù porta, lo ha detto lui stesso, non è come quella che dà il mondo, ma la pace fra il cielo e la terra, la riconciliazione di Dio con gli uomini, la certezza di non essere più stranieri ma figli e che il male è sconfitto e con esso anche la morte.  

I discepoli sono paralizzati dalla paura e restano nascosti, incapaci di speranza, Gesù si fa riconoscere mostrando loro le ferite delle mani e del costato, sono, infatti, proprio quelle ferite la prova più alta del suo amore gratuito e senza misura, il segno più certo della Misericordia del Padre.

A Tommaso che aveva dubitato, Gesù rivolge l’invito a toccare le sue piaghe, Egli non si meraviglia della sua incredulità, non lo rimprovera ma lo aiuta a guardare, oltre i segni delle sue trafitture, l’amore  incondizionato di Dio, per questo Tommaso erompe in una  straordinaria manifestazione di fede: “Mio Signore e mio Dio”, non ha più bisogno di toccare, gli è bastato incontrare lo sguardo del Maestro per credere.

In questo tempo di incertezze, anche le nostre famiglie rischiano di restare imprigionate dalla paura e schiacciate dall’angoscia di un futuro incerto, in tanti cuori, forse, si affaccia il dubbio su Dio e sulla sua bontà e, come ai discepoli, anche a noi Gesù viene a portare l’annuncio di pace per ricordarci che Dio è con noi, non è lontano e per aprire i nostri cuori alla speranza.

Gesù non viene a liberarci dalle difficoltà o dal dolore ma dalla paura, Egli che ha sperimentato il peso della desolazione e della morte, ci è accanto nella fatica e nelle afflizioni e ci mostra ancora le sue piaghe per ricordarci che l’ultima parola non è della morte ma della vita e ci invita a lasciarci raggiungere dalla misericordia che scaturisce da quelle piaghe. Che anche noi possiamo riconoscere il volto del Risorto che ci viene incontro nel buio delle nostre paure e dei nostri dubbi e gridare con Tommaso “Signore nostro e Dio nostro”.  

Nessuna porta chiusa può impedire a Gesù di entrare e restare con noi, soprattutto quando sopraggiunge la sera e la sua presenza fa della nostra casa, grande o modesta che sia, una chiesa che può e deve diventare una luce nel buio di tante strade e di tante città.

 

VANGELO
Gv 20,19-31

Otto giorni dopo venne Gesù.


Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.