Il Vangelo nella famiglia – 3 novembre 2019


Riflessione sul Vangelo della domenica

 

Di Rosa Maria e Giorgio Middione

Oggi il Vangelo ci narra l’incontro tra Gesù e Zaccheo.

La storia di Zaccheo, un capo dei pubblicani, l’emblema del pubblico peccatore, ci insegna quanto sia importante fare spazio nella nostra vita, nel nostro cuore al Signore, affinchè questa piena accoglienza di Gesù, possa riempirci di quella gioia traboccante che trasforma la nostra vita.

In questo passo del Vangelo, è Gesù che prende l’iniziativa cercando Zaccheo e visitando la sua casa. Emerge ancora una volta, la figura di un Dio che è alla ricerca dei Suoi figli ed offre loro il perdono ancora prima che ci sia il pentimento e non viceversa.  In Zaccheo tutti vedono solo il peccato che connota la persona, mentre Gesù va oltre, guarda l’uomo e vede la sua anima. Un Dio, dunque, che ci invita ad uscire fuori dagli schemi e dalla logica umana, che con i Suoi gesti va controcorrente, ama Zaccheo a prescindere dal suo peccato ed è il Suo amore e la Sua misericordia che converte Zaccheo ed opera in lui un profondo cambiamento al punto che diventerà Suo discepolo.

Impariamo da Gesù l’amore di un Padre che non si ferma a guardare con pregiudizio le fragilità del figlio ma va oltre, osservando e valorizzando le sue possibilità di ripresa.

Attraverso la parabola, Dio parla con ciascuno di noi. Ci chiama per nome perché vuole ricordarci che siamo unici, non guarda al nostro peccato va oltre perché Dio è Misericordia, e ci chiede di lasciare tutto ciò che ostacola l’incontro con Lui, esortandoci  a non temere nulla perché oggi potrebbe essere il giorno della nostra conversione e salvezza. Ciascuno di noi ha bisogno di conversione così come Zaccheo.

“Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”

Questo brano del vangelo ci apre, dunque, alla speranza e ravviva la fiducia perché il Signore conferma che anche quando ci sentiamo perduti  e demoralizzati, non dobbiamo mai perdere la speranza. Aldilà di quanto possa essere grande il nostro peccato e la nostra povertà spirituale, la nostra vita può cambiare in qualsiasi momento, se solo diamo la possibilità al Signore di incontrarci ed entrare nella nostra casa perché Gesù vuole entrare in comunione con noi, accoglierci così come siamo, con le nostre preoccupazioni, timori, difficoltà, fragilità vuole entrare nelle nostre relazioni talvolta consumate e stanche, vuole entrare per portare speranza, cambiamento, offrirci la Salvezza ed il Suo sostegno. Ogni giorno, allora, può essere quello giusto per lasciare che Dio ci guardi con i Suoi occhi d’Amore e Misericordia per cominciare con Lui  un cammino di vera conversione.

Ma, per fare tutto ciò dobbiamo fare uno sforzo come fece Zaccheo, dobbiamo arrampicarci e salire più in alto per incontrare Gesù attraverso la Preghiera, l’Eucarestia, la Parola di Dio, il nostro coniuge che si fa strumento di Dio, etc…. sono questi gli alberi che possono aiutarci ad incontrare Gesù, per aprire quella porta che Gli permetterà di entrare nella nostra esistenza.

Gesù, infine, invita ognuno di noi a fermarci con Lui per fare il punto della nostra vita, così come fece Zaccheo, dopo averlo incontrato, e guardare dove stiamo andando, quale strada stiamo percorrendo, cosa stiamo diventando, in che modo portiamo avanti le nostre scelte di Fede e come testimoniamo la Sacramentalità del nostro matrimonio. Facciamo, dunque, insieme a Dio il punto della nostra vita spirituale. Cercando di orientare le nostre scelte di vita personali e coniugali alla luce della Sua Parola. La nostra quotidianità ricca di impegni frenetici impedisce di fermarci per riflettere sul senso del nostro vivere. La casa è quello spazio interiore in cui possiamo riprendere ed effettuare un attenta riflessione anche di coppia e porci degli interrogativi .

Ogni giorno siamo chiamati a compiere una continua trasformazione della nostra esistenza, a compiere anche dei salti di qualità nelle nostre quotidiane scelte di vita personali e di Fede. Viviamo allora anche noi l’esperienza di gioia che ha vissuto Zaccheo come esperienza che ci rigenera e trasforma la nostra vita di coppia e di famiglia per rendere grazie a Dio.

https://www.youtube.com/watch?v=aW-7Q6r3l38

 

Vangelo

Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,1-10
 
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
 
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
 
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
 
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Parola del Signore