Il Vangelo nella famiglia – 4 agosto 2019


Riflessione sul Vangelo della Domenica

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di Soraya e Michele Solaro 

La nostra vera ricchezza è in Dio. Il cuore dell’uomo non è mai abbastanza al sicuro dalle seduzioni del mondo, dal desiderio di possedere beni materiali o di dominare i suoi simili e San Paolo, senza mezzi termini, nella Seconda Lettura di oggi, esorta a far «morire dunque ciò che appartiene alla terra».

In che modo la famiglia, fondata sul matrimonio sacramento, può essere annunciatrice, testimone e custode della nuova vita in Cristo? Quali atteggiamenti, dentro e fuori di essa, possono parlare di un destino ultimo che va oltre gli orizzonti terreni?

Se il nostro affannarci, gli impegni come pure le aspettative, che giustamente devono far parte della nostra vita familiare, hanno come finalità esclusivamente la realizzazione personale, il benessere e la sicurezza economica, escludendo la possibilità di un ascolto sincero rispetto a quello che Dio vuole realizzare attraverso di noi, non stiamo perseguendo il vero bene.

È davvero paradossale vedere come la stessa società che è capace di impoverire l’uomo sotto ogni aspetto, materiale, morale, etico e spirituale, induca poi a idealizzare certi modelli di vita presentati come “buoni” e facilmente realizzabili, ma che si reggono sull’alterazione dei significati stessi di ricchezza, bellezza, giustizia e verità.

Non sempre il diritto ad una vita migliore, il diritto alla salute, alla libertà, coincide con il vero bene, basti pensare alle tante situazioni in cui vengono messi in discussione i diritti non negoziabili.

La famiglia è dunque chiamata ad essere protagonista in quest’epoca turbolenta, è chiamata a vigilare, a saper riconoscere la Verità. La nostra è una missione alta, che parla dell’eterna alleanza con Dio, che è capace di aprire, in chi incontriamo, uno spiraglio di eternità se, anche noi per primi, ascoltiamo la Parola del Maestro, la Voce dello Spirito Santo che continua a dirci quanto la nostra vita non dipenda da ciò che possediamo, realizziamo, diventiamo, ma da quanto il nostro cuore è rivolto al Padre del cielo e della terra che attraverso Gesù mostra il Suo volto, è Lui la Fonte della Felicità.

 

VANGELO
Lc 12,13-21

 

Quello che hai preparato, di chi sarà?

Dal Vangelo secondo Luca.

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».

E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

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