Il Vangelo nella famiglia – 28 aprile 2019


Riflessione sul Vangelo della II Domenica di Pasqua – Festa della Divina Misericordia 

di Ivana e Giovanni Granatelli 

Carissimi fratelli e sorelle amati dal Signore, siamo giunti alla seconda domenica del tempo di Pasqua, salutiamoci dunque col dirci: “alleluia Gesù è risorto. Egli è veramente risorto. Alleluia”.

Dopo la sua risurrezione, Gesù è apparso ai suoi discepoli e stette in mezzo a loro, ci dice il Vangelo, e fin da subito riempii i loro cuori non solo di stupore, di meraviglia, ma anche di gioia e soprattutto di pace. Le prime parole infatti che il risorto pronuncia sono: «Pace a voi». Cristo è la pace, la vera pace, Cristo è il principe della pace che deve regnare nelle nostre case.

Invochiamo la pace su di noi, sulle nostre relazioni matrimoniali e familiari, invochiamo la pace su tutti coloro che camminano insieme a noi, su coloro che incontreremo, su tutto il mondo e su tutta l’umanità. La pace di Cristo sia con noi sempre, e ancora riflettiamo sul fatto che durante la prima apparizione di Gesù Tommaso non era presente e non fu invaso dalla stessa gioia di cui furono investiti i suoi compagni. Egli rimane incredulo, perplesso, ma Gesù non lo lascia in questa situazione, appare ancora e prepara per lui un incontro personale unico e speciale. Gesù si lascia toccare da Tommaso, lascia che lui metta la mano nelle sue piaghe, nei segni dei chiodi e nel costato trafitto, lì dove si nasconde l’infinita misericordia di Dio. Anche noi spesso ci isoliamo, ci estraniamo, ci allontaniamo dal nostro sposo dalla nostra sposa, dalla nostra famiglia, dalla comunità, ci allontaniamo da quel luogo privilegiato che Dio ha scelto affinché noi potessimo sperimentare il suo amore, la sua misericordia, la sua salvezza.
Allontanandoci da casa ci allontaniamo da Dio stesso.

Non si tratta di un allontanamento per forza fisico, ma di pensiero e di cuore, e ciò può trasformarsi in un vero e proprio attentato all’unità e alla comunione all’interno di quella piccola comunità o chiesa domestica che Dio ci ha donato: la famiglia  

La buona notizia sapete qual è? È che Cristo è  risorto per noi e attraverso di lui anche la nostra vita può risorgere. I nostri rapporti logorati, le nostre relazioni ferite e sanguinanti, le nostre situazioni avvilenti e scoraggianti, i nostri sogni infranti, i nostri desideri senza alcuna speranza, tutto Gesù può fare risorgere. Cristo può cambiare la nostra sorte. È Cristo la nostra Pasqua, Colui che ci conduce da una cultura della morte, delle tenebre e del giudizio ad una cultura della vita, della luce e del perdono.

In un mondo dove tutto sembra infierire contro il matrimonio e la famiglia, così come Dio l’ha pensato, noi vogliamo come Tommaso riconoscere in Cristo il nostro Signore e il nostro Dio, colui che solo ha il potere di combattere per noi, di vincere e di regnare con il suo amore nella nostra casa.

In questa domenica della Divina Misericordia, possa ogni famiglia lasciarsi raggiungere dalla grazia dello spirito Santo e diventare una piccola “locanda della misericordia”, dove gustare la gioia dello stare insieme e la condivisione in semplicità, la bellezza della riconciliazione e della pace e la tenerezza di prendersi cura l’uno dell’altro nell’amore di Cristo.

Il Signore ci benedica amen alleluia

 

VANGELO
Gv 20,19-31

Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore.