Il Vangelo nella Famiglia – 7 ottobre 2018


Riflessione sul Vangelo della XXVII domenica del tempo ordinario

di Soraya e Michele Solaro

«Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». Con questa affermazione Gesù non lascia spazio ai dubbi: l’invito per entrare nel regno dei cieli è rivolto a tutti, ma esige la purezza di cuore, simile a quella che caratterizza i bambini. La malizia, quindi, non può avere accesso presso ciò che appartiene a Dio.

Maliziosamente, infatti, i farisei tentano di mettere “alla prova” il Maestro, chiedendogli di confermare o meno la legge, ma Egli, comprendendo l’inganno, dirotta l’oggetto della discussione su un altro livello, non tanto su ciò che potesse essere lecito o meno, ma sull’essenza dell’essere maschio e femmina, sull’eterna vocazione alla comunione che richiama quel progetto originario voluto dal Creatore per gli uomini e le donne di ogni tempo.

Oggi come allora, vorrebbe insinuarsi la pretesa di far accettare come assolute alcune “pseudo-verità”, che hanno la capacità di adattarsi facilmente alle esigenze della maggioranza e, talvolta, anche della minoranza ma che relativizzano, di fatto, la verità stessa.

La Parola di Dio, però, ci suggerisce che non può esserci giustizia senza Verità e non può esserci verità senza amore. La legge può provare ad abbassare la soglia di ciò che è eticamente corretto e, per “la durezza dei cuori”, arrivare persino a fare “concessioni” che rispondano alle pretese e all’ostinazione degli uomini, così incapaci, talvolta, di riconoscere e accogliere il progetto di Dio. C’è, infatti, un progetto di bene, un progetto d’amore, che il Creatore ha su ciascuno perché tutti possano essere partecipi del Suo regno.

Annunciare la bellezza del matrimonio, testimoniare l’amore fedele e indissolubile, proclamare la verità sulla famiglia, è già adesione a questo progetto. Possa ogni coppia cristiana, sentire intimamente l’invito a lasciarsi trasformare ogni giorno dalla presenza santificante dello Spirito Santo, che ci rende missionari e annunciatori del Regno, perché tante famiglie, forse ancora troppo smarrite e scoraggiate, facendo esperienza di una vicinanza e di un’amicizia inaspettata, possano sperimentare la forza risanante dell’alleanza eterna con il Padre.

 

Dal Vangelo secondo Marco

Mc 10,2-16

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.